Come si racconta una storia? Quali sono i segreti per narrare in modo incisivo e convincente? E quali gli obiettivi da raggiungere?
Luca Vendruscolo – in un seminario tenuto giovedì 28 presso SAE Institute – ha provato a rispondere a queste domande e a ragionare, con studenti e appassionati, sugli elementi da tenere sempre presenti nella fase di composizione. Partendo da un’esperienza soprattutto televisiva e cinematografica (ha studiato sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma; ha firmato regie e sceneggiature, ed è diventato noto grazie al successo della serie Boris) Vendruscolo ha portato avanti una riflessione di prospettiva più ampia: “il mondo contemporaneo è pervaso di storie”, ha affermato: “il mondo aziendale si autorappresenta con narrazioni e anche la pubblicità attinge da questi meccanismi a piene mani”. Ecco perché, partendo dalle sue osservazioni, riportiamo un piccolo vademecum in dieci punti, che può essere utile a chi – dal cinema, alla drammaturgia teatrale fino alla pubblicità – voglia mettersi alla prova con i mattoni del raccontare.

1-    Partire da ciò che ci circonda: la realtà è la prima benzina del raccontare.

2-    Parlare di ciò che si conoscere bene. Prima di cominciare a scrivere una storia bisogna dominare tutti i dettagli del mondo che si vuole raccontare: è necessario osservare, ricercare, fare interviste.

3-    Divertire. In latino il verbo devertere indica ‘prendere un’altra direzione’: così deve fare una storia, far deviare la realtà in un modo imprevisto.

4-    Emozionare. In latino emovere significa ‘portare fuori’: una storia non deve fare evadere dalla realtà. Deve portare lontano, permettere di guardare il mondo dalla giusta distanza per poterlo comprendere.  La narrazione deve essere un luogo che ci riguarda profondamente: una storia è tanto più riuscita quanto più è vicina ad un sogno ad occhi aperti, non a una fiaba.

5-    Essere al passo con i tempi. Essere aggiornati sul mondo che ci circonda, sulle domande che affiorano e sulle paure che incombono.

6-    Diventare, con la nostra storia, un vero e proprio sistema nervoso: creare collegamenti tra gli elementi della realtà più disparati.

7-    Non inseguire l’aspetto letterario come primo obiettivo. Creare le ossa di una storia: solo a quel punto procedere a coprirle di carne, pelle, muscoli.

8-    Creare personaggi interessanti: nelle storie, come nella vita, sono soprattutto le contraddizioni a interessare.

9-    Creare personaggi capaci di attirare empatia. Dosare bene gli elementi: non compiacersi di un profilo troppo positivo, perché può risultare stucchevole. Non rendere troppo monolitico un profilo negativo: inserire qualche elemento che possa portare all’identificazione.

10-Avere chiara l’idea di controllo, cioè l’idea che sovrintende ai personaggi e alla storia stessa. Può essere un’idea semplice e largamente condivisibile: è il modo di raccontarla a dover essere originale.

A chi si chieda qual è, oggi, il ruolo della narrazione, Vendruscolo risponde con decisione:  “Una società pervasa di narrazione è un organismo che comunica al suo interno. È una società sana”.

 

Maddalena Giovannelli