17-23 aprile 201

1. Lear di Edward Bond di Lisa Ferlazzo Natoli al teatro Elfo Puccini

Quanto è profonda la cecità dell’uomo di fronte al potere? Da questo interrogativo nasce la favola nera di Lisa Ferlazzo Natoli che si cimenta con la riscrittura contemporanea della nota opera shakespeariana. Al centro dello spettacolo il testo scritto negli anni Settanta da Bond, autore con cui la regista ha lavorato a stretto contatto per una drammaturgia attuale e a misura di cast: trentacinque personaggi per otto attori con Elio De Capitani nel ruolo di Lear. Sul palco una processione di guerre, orrori e violenze – fisiche o linguistiche, domestiche o sapientemente democratiche – a cui le figure del racconto non riescono a scampare. Protagonista assoluta una crudeltà atroce, destinata a reiterarsi senza tregua.

#provadattore #teatrocontemporaneo #riscritture

2. Bull di Mike Bartlett di Fabio Cherstich al Teatro Parenti

Un ufficio impiegatizio è l’arena di scontro della commedia politicamente scorretta di Mike Bartlett, autore specializzato in “gabbie mentali” e tra i più interessanti del Regno Unito. Una nuova produzione, affidata alla regia di Fabio Cherstich e alla traduzione di Jacopo Gassman, che conferma l’impegno del Talento Parenti nella valorizzazione dei giovani talenti. In scena tre dipendenti – due feroci alleati e un timido e impacciato avversario – in attesa di incontrare il tagliatore di teste. Il più debole, prima di perdere rovinosamente il lavoro, soccomberà a uno straziante pestaggio psicologico. Il pubblico reagirà sdegnato a questo gioco al massacro o sarà assuefatto alla violenza e arrivismo di questo ring?

#bullismo  #giovaniregìe  #oltremanica

3. Sleep Technique di Dewey Dell al Crt-Teatro dell’Arte

La Dewey Dell, compagnia nata nel 2007 a Cesena e da anni impegnata nella ricerca di nuove forme di sperimentazione artistica – dal live concert alla musica elettronica – presenta al Crt la sua ultima produzione: Sleep Technique. Realizzata in collaborazione con Massimo Pupillo degli Zu, tra i gruppi più innovativi dell’underground italiano degli ultimi vent’anni, la performance instaura un dialogo misterioso con le pitture preistoriche della caverna francese di Chauvet-Pont d’Arc. Tra miti antichi, sonorità primordiali e rituali ancora attuali lo spettatore compie un percorso memoriale nelle pieghe più remote del tempo e nelle viscere più oscure delle montagne. Gli occhi dell’uomo sono cambiati ma echi profondi ricongiungono il nostro sentire con le tracce più primitive dei nostri antenati.

#danza #nuovilinguaggi #sguardisulpresente

a cura di Alessandra Cioccarelli