22-28 ottobre 2018
1. Il giardino de ciliegi di Kepler-452 al Teatro Franco Parenti
“Trent’anni di felicità in comodato d’uso”, questo il sottotitolo con cui la giovane ma attesissima compagnia Kepler – 452 (tra i finalisti di Retecritica 2018) presenta la propria rilettura del dramma cechoviano. L’allusione è alla condizione dei due protagonisti, Annalisa e Giuliano: non due personaggi di penna ma persone in carne ed ossa improvvisamente sfrattati dalla casa in cui hanno vissuto per trent’anni a Bologna. Biografia, realtà e teatro si intrecciano in questo lavoro dove la vicenda tracciata dallo scrittore russo diventa più che mai attuale, mediando il racconto della coppia circa la perdita, definitiva, del luogo che ha saputo ospitare i ricordi più intensi e più cari di una vita. Come i fratelli Ljuba e Gaev prima di loro, tocca ora ad Annalisa e Giuliano sentirsi persi e scaraventati verso un futuro sempre più incerto. Chi lo dice che i classici non sanno raccontare il presente?
#classicicontemporanei #sguardisulpresente #teatrocivile
2. L’uomo che cammina di DOM- a Zona K/ DANAE festival
Cosa significa esplorare e superare i limiti urbani di una città? E ancora: dove finisce nel mondo che ci circonda il confine tra ciò che appare reale e ciò che non lo è? Arriva a Milano il bellissimo lavoro site-specific di DOM, che nella versione meneghina si avvale della preziosa collaborazione drammaturgica di Antonio Moresco. L’uomo che cammina, come suggerisce il titolo, è una lunga passeggiata attraverso gli spazi urbani ed extraurbani di Milano, un pedinamento a distanza che vi farà scoprire luoghi inediti e sorprendenti, e guardare con occhi diversi quelli che già conoscevate. Un’occasione da non perdere per riflettere su quanto possa essere “aumentata” la nostra quotidianità.
#spaziurbani #sitespecific #teatropartecipato
3. L’indifferenza di Pablo Solari al Teatro i
“Bisognerebbe accettare il fatto che le persone convivano con il male presente dentro di loro”. Lo afferma Pablo Solari, regista e drammaturgo de L’indifferenza, thriller teatrale e morale, che indaga il peso delle conseguenze delle nostre azioni. Al centro della riflessione una delle condizioni che più ha segnato il Novecento (Moravia docet!) intesa qui come frutto “dell’impossibilità di soddisfare i bisogni elementari dell’esistenza”. Solari, con la complicità sulla scena di Valeria Perdonò, Woody Neri e Luca Mammoli, non teme di aprire ferite profonde e scavarci dentro, fino a ritrovare un’umanità fragile, spaventata, ma, finalmente, anche vera e sincera.
#nuovadrammaturgia #prosa #provadiregia
Alice Strazzi