di Sara Pirotta

La profondità tematica e la ricchezza stilistica di Fëdor M. Dostoevskij sono alla base dell’interesse suscitato dai romanzi di questo autore verso molti uomini di teatro; sono innumerevoli, infatti, gli adattamenti alla scena e le riduzioni drammatiche realizzati a partire dalle sue opere. Nell’articolo si prende in considerazione l’inedita prassi compositiva utilizzata dal regista belga Thierry Salmon e dalla dramaturg Renata Molinari nella stesura del canovaccio drammatico per lo spettacolo Des Passions, tratto dal romanzo I Demoni. La complessa trama dell’opera dostoevskiana è rielaborata secondo una logica teatrale al fine di ricercare, negli accadimenti e nelle vicende narrate, le azioni fondamentali che possono essere ricreate in scena, badando soprattutto a sottolineare le dinamiche relazionali esistenti fra i personaggi. Alla particolare tecnica riduttiva si affianca la pedagogia teatrale del regista, che conduce gli attori a una recitazione “sentita” dei ruoli attraverso la creazione e il mantenimento di diversi livelli di realtà, capaci di radicare l’interpretazione nel vissuto personale di ciascun interprete e nella vita collettiva della compagnia.