L’anno 2019 segna rispettivamente il centenario della nascita e il decennale della scomparsa di uno tra i più importanti innovatori della danza contemporanea, Merce Cunningham. Sono questi anniversari ad aver offerto l’innesco per l’incontro dedicato alla “Trasmissione della danza contemporanea dai maestri agli allievi” tenuto da Francesca Pedroni, storica della danza assistita per l’occasione dal danzatore e coreografo Diego Tortelli. Il legame di quest’ultimo con Richard Siegal sposta da subito la conversazione su New Ocean, spettacolo con cui il coreografo americano fa esplicito riferimento a Ocean di Cunningham, sua fonte di ispirazione. Tortelli, che di Siegal è stato allievo e assistente nella compagnia Ballet of difference, spiega che l’obiettivo di Siegal è sempre stato di provare a rendere l’arte del balletto (la danza classica) pertinente al XXI secolo, dunque di attualizzarla attraverso la messa in discussione dei suoi codici. Pedroni fa notare come, sia in Ocean sia in New Ocean, un riferimento letterario funga da trama sotterranea: nel primo si tratta del capolavoro modernista di James Joyce, Ulysses, mentre nel secondo del poema omerico Iliade, scelto, tra numerose altre ragioni, per il significato metaforico che assume nei versi l’oceano, origine della vita.
Attraverso testi, racconti e documentari video (come The six sides of Merce Cunningham e The beauty of diversity), Pedroni analizza la ricezione dei processi di “decentralizzazione” del corpo e dello spazio compiuti da Cunningham e ripresi da Siegal e Tortelli. Se infatti tradizionalmente lo spazio scenico della danza è concepito frontalmente e prospetticamente, secondo l’idea rinascimentale che prevede il centro come punto focale, Cunningham introduce una concezione dello spazio circolare, tale per cui ogni punto può essere centro (e più centri sono contemporaneamente possibili). Come per il coreografo statunitense, che sprona ciascuno dei suoi spettatori a scegliere il punto di vista da cui guardare lo spettacolo, anche Tortelli lavora sulla possibilità di scelta del pubblico, principale protagonista della performance. In Shifting Perspective, che Tortelli ha presentato a MilanOltre, lo spettatore deve prendere molteplici decisioni: oltre alla scelta del proprio posizionamento nello spazio, viene dotato di cuffie con cui può decidere fra tre differenti ambienti sonori. La sfida della danza contemporanea oggi, conclude Tortelli è forse proprio questa: trovare nuove forme d’arte che attraggano e coinvolgano pubblico giovane. Perché la trasmissione avvenga, c’è sempre bisogno di qualcuno che abbia voglia di raccogliere la sfida.
Caterina Piotti e Livia Torchio
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MILANoLTREview