“L’importante nella vita e nella danza è solamente essere se stessi” così afferma Matteo Gavazzi quando lo incontriamo, a conclusione della masterclass con gli allievi di DanceHaus. Infatti, ripensandoci, tutta la lezione è ruotata attorno a un sentimento di autenticità e spensieratezza, tanto che anche i momenti più tecnici sono stati smorzati da risate e accolti in un clima di generale serenità. Il coreografo del Corpo di Ballo della Scala ripete infatti di non essere lì per giudicare, ma per aiutare e guidare i danzatori partecipanti. Dopo il riscaldamento gli allievi si uniscono a coppie e iniziano a imparare una coreografia, ma l’attenzione più che sul dettaglio tecnico si concentra sulla ricerca e sul significato della sensazione del momento. È lo stesso coreografo a indicare la strada ai danzatori: “Il bello è poter dare qualcosa. Ed è qui che il lavoro diventa complicato: come possiamo farlo?”. La risposta è usare la propria immaginazione: e così, in pochi attimi, i ragazzi si ritrovano in spiaggia e attribuiscono al mare diversi sentimenti. Prima ne hanno paura, scappano, urlano; in un secondo momento ne sono invece affascinati, giocano e ridono. Dopo questa suggestione i danzatori riprendono la sequenza provata all’inizio della masterclass. La sensazione arriva sensibilmente diversa allo spettatore, che si riconosce e percepisce positivamente questa sorta di storytelling emozionale che non ha bisogno di virtuosismi per colpire chi guarda.

Francesca Pozzo

Masterclass con Matteo Gavazzi tenutasi il 3 ottobre 2018.


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