Entrano in sala tre danzatrici della compagnia Rosas / Anne Teresa De Keersmaeker, a capitanarle è Sue-Yeon Youn mentre Anika Edström Kawaji e Anna Maria Poletti la aiuteranno. Al loro ingresso, gli allievi continuano a riscaldare i muscoli in una silenziosa attesa; nei loro sguardi si intuisce una certa, fremente, eccitazione. Provengono da diverse accademie milanesi e molti di loro hanno assistito, la sera prima, a Rosas Danst Rosas: sanno a cosa vanno incontro. È proprio sulla coreografia dello spettacolo che lavoreranno quest’oggi: Sue-Yeon si accerta che ognuno abbia a disposizione una sedia o uno sgabello per ricreare collettivamente una sequenza tratta dalla pièce.
Inizia la lezione: le danzatrici mostrano agli allievi la coreografia. Li aiutano a memorizzare la partitura con precisione e fluidità, insistendo sul ritmo. L’astrazione dei movimenti allude a pose quotidiane di attesa, noia, sorpresa, vezzo, complicità. La gestualità è teatrale, le pose mai approssimate, ma decise; a mano a mano che le ripetono, i giovani danzatori prendono sempre maggiore dimestichezza, come in un gioco complesso e coinvolgente in cui la memoria si appella all’intelligenza del corpo.
La coreografia pervade ogni angolo della sala in un clima giocoso: le ‘insegnanti per un giorno’ scherzano e sorridono mentre correggono le posizioni. I capelli volano ovunque, qualcuno incespica, ma alla fine si trovano la sincronia e l’affiatamento giusti e i due minuti e mezzo di performance da replicare non sembrano più così inaccessibili. Grande è la soddisfazione negli applausi finali.
Silvia Baldo
Masterclass con Sue Yeon Youn/Compagnia Rosas tenutasi il 29 settembre 2017.
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView