«Quando guardo i miei danzatori mi sento spettatore e non più coreografo». Ismaël Mouaraki conclude così la masterclass tenuta con Danny Morissette, danzatore della sua compagnia Destins Croisés, presso Accademia Susanna Beltrami.

Sono parole che introducono con efficacia la performance Le Sacre de Lila: in un vortice di suoni e movimenti ancestrali, ispirato dai rituali mistici del Marocco, Mouaraki conduce otto danzatori provenienti da Québec e Marocco in un viaggio trascendentale alla ricerca della trance (un momento di estasi) e della spiritualità. L’artista ci conduce nel suo mondo, mostrandoci tutta la bellezza e la sensualità del corpo maschile. Sullo sfondo dei colori caldi del Marocco, lo spettacolo è un’esplosione di energia e vitalità.

foto di @Sylvie Ann Paré

La scena, priva di qualsiasi fronzolo non necessario alla funzionalità del rito, è un “tappeto” di sabbia blu su cui danzano i performer. I movimenti circolari, l’uso della voce, i rimbalzi del corpo non fanno altro che richiamare l’idea di rito a cui Mouaraki si è ispirato. È evidente lo sforzo fisico dei performer, direttamente proporzionale alla gioia che trasmettono e che va di pari passo all’intensità della musica e delle luci. Il rituale vero e proprio evoca la temporalità di un’intera notte: il significato di Lila è proprio questo, dal tramonto all’alba, ed è composto dal susseguirsi di 7 danze diverse, dedicate alla celebrazione, alla purificazione e alla guarigione fisica e spirituale. La gestualità, sempre accompagnata da musiche sincopate, con spostamento continuo di accenti, è connotata da movimenti cervicali continui, che trasportano chi danza in uno stato di trance. Salti, braccia in alto, urla, canti, contrazioni dell’addome, sorrisi: tutto porta ad un richiamo, individuale e allo stesso tempo collettivo, verso il cielo e verso la riconnessione con lo spirito e con il proprio corpo. Anche i costumi, semplici e colorati, riportano alla mente l’istinto primitivo, la natura più autentica e il legame tra terreno e aria.

foto di @Sylvie Ann Paré

Dal rito della notte emerge una connessione speciale tra i danzatori: si ascoltano, simpatizzano tra di loro e col pubblico, esternano le loro emozioni e la propria devozione per quello che stanno portando in scena.  Lo sforzo fisico viene alternato al rilascio del peso: con respiri affannati i quadri di gruppo si alternano a momenti di coppia e di individualità. Il palco si è trasformato in un momento di festa, così naturale da sembrare improvvisato più che pre-costruito e coreografato.

Allegria, spensieratezza, gioia di condividere. Sforzo, sacrificio, speranza. I danzatori ricompongono il cerchio da cui tutto è iniziato: il rito è finito, arriva l’alba e la pace dello spirito.

Chiara Rosatti

 


in copertina: foto di @Sylvie Ann Paré

LE SACRE DE LILA
una creazione di Ismaël Mouaraki
performers Alexandre Wilhelm, Danny Morissette, Etienne Leonard Benoit, Gabriel Jobin, Léo Coupal-Lafleur, Rodrigo Alvarenga-Bonilla, Soufiane Faouzi Mrani, Yassine Khyar
luci Rodolphe St-Arneault
scenografia e costumi Marilene Bastien
musiche Antoine Berthiaume
con la partecipazione di Association Salamate Gnawa Montreal: Salamate Rachid e i musicisti Ayoub Benmous, Redouane Aguilal, Amine Rais, Oualid Moussa
consulenti artistici e direttori delle prove Genevieve Boulet, Annie Gagnon
booking CAPAS – Dance Label
produzione Destins Croisés
co-produzione Agora de la danse 
con il sostegno della Délégation du Québec à Rome


Questo contenuto è esito dell’osservatorio critico dedicato a MILANoLTREview 2024