Per chi si fosse perso alcuni degli imperdibili appuntamenti segnalati la scorsa settimana, c’è ancora tempo: restano in scena Lo zoo di vetro di Arturo Cirillo al Teatro Menotti e Morte di un commesso viaggiatore all’Elfo Puccini. Prosegue poi, sempre all’Elfo, la personale dedicata a Giuliana Musso, che si è aperta con il tutto esaurito e con grande soddisfazione di pubblico: questa volta è il turno di Sexmachine, che ci immerge nella cultura del nord-est attraverso i desideri e le pulsioni di sei personaggi.
Al Teatro Oscar va in scena un testo di Massimo Sgorbani – che rivedremo al Piccolo nei prossimi mesi con Blondie – messo in scena da Domenico Ammendola di NoveTeatro; l’Angelo della gravità è la storia di un obeso, che parte dall’infanzia per arrivare fino ad una drammatica condanna per omicidio. Sgorbani racconta di essersi ispirato a un fatto di cronaca: in America un omicida venne graziato per questioni legate al peso eccessivo, che poteva provocare la rottura della corda. Il testo scava nei disordini alimentari, nell’ingenuità fanciullesca del protagonista che diviene patologia, nella fame atavica che tutto fagocita per riempire vuoti.
Una drammaturgia orginale va in scena anche al Teatro Verdi: Marta Cuscunà torna con La semplicità ingannata, (leggi la recensione di Stratagemmi), che racconta, attraverso un originale utilizzo del teatro di figura, la battaglia delle monache del monastero Santa Chiara di Udine, che nel Cinquecento reagirono alle convenzioni e alla cultura maschile imperante.
Per chi voglia invece rivedere qualche classico, al Teatro Litta Alberto Oliva propone la sua versione dell’Enrico IV di Pirandello; solo, debilitato fisicamente e ormai lontano dal campo di battaglia, il re ripercorre con mente febbricitante gli avvenimenti della sua esistenza.
Infine, due importanti apputamenti per gli appassionati di danza. Enzo Cosimi torna al CrtMilano, dopo la ripresa di Calore, con la sua ultima creazione; Welcome to my word, interpretato da quattro danzatori, esplora le fobie del mondo contemporaneo, minacciato da cataclismi, tsunami, ignoti fenomeni naturali. E delle minacce al nostro universo si occupa anche Riccardo Buscarini, evocandole fin dal titolo (10 tracce per la fine del mondo): sono dieci capitoli in soggettiva – uno per ogni anno dedicato alla danza nella vita del coreografo – portano sul palco la memoria e il suo manifestarsi in modo frammentario, incostante, imprevedibile. “Ci sono eventi che lasciano una traccia. Risuonano dentro di noi e rimangono tangibili”, spiega Buscarini: a noi il compito di riconoscerli e interpretarli sulla scena e poi di metterli in connessione con i nostri.
24-26 gennaio
Sex machine
di Giuliana Musso
Ore 21, dom ore 16
http://www.elfo.org
21-26 gennaio
Angelo della gravità
di Massimo Sgorbani
regia di Domenico Ammendola
ore 21
www.teatrooscar.it
22-26 gennaio
LA SEMPLICITÀ INGANNATA
Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne
di e con Marta Cuscunà
ore 21; dom ore 16.30
www.teatrodelburatto.it
21 gennaio-16 febbraio
Enrico IV
di Luigi Pirandello
regia di Alberto Oliva
ore 20 30; dom ore 16 30
www.teatrolitta.it
23-26 gennaio
Welcome to my word
di Enzo Cosimi
ore 20 30; sab ore 19 30
www.crtmilano.it
25-27 gennaio
10 tracce per la fine del mondo
di Riccardo Buscarini
ore 20 45; dom ore 16 45
www.pimoff.it