Due corpi di donna si scontrano, si contraggono, si avvicinano per poi allontanarsi. La loro pelle disegna il vuoto: nascono così figure geometriche, spazi sempre diversi che si dissolvono in fretta, come sono nati.
È un’esplosione di vita quella che Diego Tortelli, coreografo tra i più giovani e promettenti del panorama nazionale, mette in scena in Domus Aurea, spettacolo che insieme a Sarabande completa il Bach Project di Aterballetto, in questa anteprima di MilanOltre 2018. Lo sguardo dello spettatore vaga sulla scena, come se fosse partecipe anch’esso di questa vertigine di corpi, per poi posarsi inevitabilmente sulla figura che occupa il centro del palco: è una struttura semplicissima (realizzata da Massimo Uberti) che col solo utilizzo di linee e luci riproduce idealmente uno dei principali simboli dell’Impero romano, la Domus Aurea costruita da Nerone. Accade così che questo “splendore” stilizzato rivesta la danza dei sedici interpreti come di un velo, immergendoli in una dimensione astratta, quasi onirica in cui passato e presente si fondono come a dimostrare che i moti dell’animo sono sempre gli stessi.
Eppure anche questa “casa dorata” nasconde alcune insidie: le sue luci appaiono e scompaiono lasciando nel buio ora un lato ora un altro dell’edificio in un alternarsi che cessa quando l’intera sagoma viene avvolta nelle tenebre. Come a dire che il rifugio dai contorni luminosi è per natura qualcosa di effimero, un ospite passeggero della realtà quanto le figure geometriche disegnate nel vuoto dai corpi e destinate a sparire in pochi attimi. Ad alimentare questo processo di costruzione/decostruzione sono le musiche che Giorgio Colombo Taccani compone rivisitando alcune Suites Francesi di Bach. Un soffio di vita in una terra scenica dove tutto appare evanescente e dove anche le passioni umane emergono dalla pelle dei danzatori come pennellate di un quadro astratto, pronte a essere seppellite da migliaia di altri schizzi. I corpi si contraggono in un’orchestra di segni fuori e dentro la dimora, fuori e dentro il labile confine che l’uomo pone alla realtà, fuori e dentro alle nostre illusioni.
Ilaria Moschini
Domus Aurea
coreografia Diego Tortelli
musiche Johann Sebastian Bach, Suites Francesi, trascritte da Giorgio Colombo Taccani
eseguite dal vivo da Ensemble Sentieri selvaggi
scene Massimo Uberti
luci Carlo Cerri
produzione Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto
coproduziono Torinodanza Festival /Teatro Stabile di Torino–Teatro Nazionale, MITO SettembreMusica, Les Halles de Schaerbeek, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione I Pomeriggi Musicali, MILANoLTRE
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView