Secondo Anne Teresa De Keersmaeker

Organizzazione di una sequenza di movimenti nel tempo musicale e nello spazio scenico. Un processo, non un risultato, come la melodia da cui si genera: la danza è frutto non di una libera scelta, ma di un procedimento meccanico. Come le note sono matematicamente suddivise nella loro durata all’interno della battuta musicale, così i movimenti sono matematicamente scanditi, formalizzati, regolarizzati in una coreografia; i gesti dunque hanno le stesse cadenze matematiche di una nota. Una coreografia non esprime necessariamente un messaggio, non racconta necessariamente una storia, non richiama necessariamente a un contesto storico o quotidiano: è pura forma. Una semplicità leggibile e riconoscibile da tutti, ma che deriva dalla più ardua complessità.

A cura di Miriam Gaudio

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