liberamente ispirato alle Rane di Aristofane
Nell’Aldilà si sta preparando una grande festa: una funeral band sta provando vari pezzi di grandi compositori, con musicisti di ogni epoca e genere, per dare il benvenuto a Dario Fo. Il primo pezzo in scaletta è suo: “Ma che aspettate a batterci le mani?”
Coro di Rane
Brekekekex coax coax (traduzione: “Eccolo, eccolo! È lui, è lui!)
Il commediografo greco Aristofane, che regge lo scettro di miglior comico, presiede il comitato d’accoglienza.
Aristofane
Eccoti, Dario carissimo! Ti do il benvenuto a nome di tutti i poeti, drammaturghi, artisti.. siamo tutti qui ad accoglierti. Io sono Aristofane, tuo grande fan!
Fo
Aristofane?? Finalmente ci incontriamo! Ti ho sempre ammirato, anche se non mi sono mai cimentato con le tue commedie: chissà perché, me lo sono chiesto tante volte. Forse semplicemente non è capitato? O non volevo mettermi in competizione con te?
Aristofane
Macché competizione, figurati, noi comici non siamo mica come i poeti ‘seri’. Quelli si accapigliano sempre, sono teste calde… vero Dante?
Fo
Dante? Ma è proprio lui!? Non scappare, devo chiederti un paio di cose su un certo Bonifacio!! (a Aristofane) Ehi, ma dove va così di fretta?
Aristofane
Eh, sempre a correre dietro alle donne! Lascialo perdere, Dario, fidati: anche se ha scritto una ‘commedia’ non è uno di noi. Noi comici sì che sappiamo divertirci, mica come i tragici: tutte primedonne, ognuno vuol essere il migliore (ci ho scritto su una commedia, Le Rane). Noi invece eleggiamo a turno un regista, a rotazione, e ci mettiamo in scena a vicenda. E scriviamo anche nuovi pezzi, a quattro mani. Per esempio, io ora sto lavorando a una commedia … con Jarry! Uno spasso! Mi ha dato l’idea un mio nuovo amico, che ha lavorato tanto in teatro, a Ravenna, anche se è nato in Senegal. Si chiama Mandiaye. Lo conosci? Eccolo, è proprio qui!
Dario e Mandiaye si stringono la mano
Mandiaye
Aristofane fa il modesto, ma io ho portato il suo Pluto perfino in Senegal, come l’Ubu di Jarry, e funzionano alla grande!
Fo
È vero, mio caro, hai venticinque secoli e hai ancora tante cose da dire! Mi piacerebbe scrivere qualcosa a quattro mani con te!
Aristofane
Ma certo! Anzi, ora che ci sei tu possiamo fare un poker di comici! Vedrai come saranno contenti gli altri. Te li presento (facendo un cenno a un gruppetto poco distante) Menandro! Goldoni! Molière!! Venite qui!
Fo
Ma che bella compagnia! Non c’è pericolo di annoiarsi con voi! E pensare che sulla Terra la commedia è sempre guardata con sospetto, censurata, snobbata dai generi “alti”.
Aristofane
Qui è tutto il contrario, la commedia batte la tragedia, non c’è storia: i morti vogliono divertirsi! Com’è che dicevi, Oscar, “il Paradiso lo preferisco per il clima, l’lnferno per la compagnia”? E infatti sei qui!!! Contento??
Wilde in mezzo agli amici annuisce, sorridendo sornione
Fo
Eh, anch’io sulla Terra ho sempre cercato di far ridere malgrado tutto, persino in anni terribili, tra il terrorismo e le guerre…
Aristofane
A chi lo dici, io la guerra l’ho vissuta sulla mia pelle, da quando ho debuttato in teatro non faccio altro che dire ‘basta guerra’ con ogni mezzo! Certo che adesso di guerre ce ne sono, eccome! E quante vittime! Mi fa star male vedere scendere qui ogni giorno tutti quei morti, così giovani!! E anche la mia Grecia non se la passa certo bene..
Fo
Proprio per questo noi comici non dobbiamo arrenderci, dobbiamo star col fiato sul collo a chi governa, ai potenti, continuare a scuoterli, non farli star comodi sulle loro poltrone.
Aristofane
Bravo! Noi due l’abbiamo fatto per tutta la vita: mai smettere di mordere i politici, i corrotti, i potenti… E come si arrabbiavano! E si arrabbiano ancora adesso!
Fo
Vuol dire che la nostra satira funziona! Non sai quanto ho dovuto penare, ai miei tempi, col mio teatro. E come te, anch’io ho avuto un bel po’ da fare con la censura. Siamo stati anche banditi dalla TV, io e Franca, per parecchio tempo. E così capita anche a tanti colleghi più giovani di noi. Adesso noi abbiamo passato il testimone, speriamo che altri prendano il nostro posto…
Aristofane
La censura è una brutta bestia, e non demorde! Ancora adesso mi dà il tormento, quasi più da morto che da vivo! Quindici anni fa, nel 2002, un regista italiano (è qui, anche lui!) ha scelto di chiudere la sua prima trilogia a Siracusa proprio con le mie Rane! Ma come scenografia ha messo dei manifesti con le caricature dei politici di allora.. e ha scatenato un putiferio! Alla fine ha tolto i ritratti, ma ha lasciato le cornici vuote, come a dire ‘riempitele con chi vi pare’!
Fo
Me lo ricordo, e l’anno dopo a Siracusa per ‘rispondere’ alla provocazione i politici di turno hanno fatto allestire un’altra tua commedia, le Vespe. Volevano colpire i giudici, che a quell’epoca mettevano sotto processo il Premier. Ma non ce l’hanno fatta!
Aristofane
A me piace quando riprendono le mie commedie cambiando le battute: devono essere sempre aggiornate, perché facciano ridere, altrimenti non funzionano! Io sbircio spesso al piano di sopra, per vedere cosa c’è in teatro: negli ultimi vent’anni ne ho visti, di adattamenti riusciti! La Lisistrata contro la guerra, in tutto il mondo, e gli amici di Mandiaye che ormai da Ravenna hanno fatto scuola (anzi, “non scuola”!). E poi c’è un ensemble di Parma che scrive, dirige, recita collettivamente: hanno ‘rifatto’ le mie Rane, e poi le Nuvole. Mi sono piaciuti anche i Cavalieri di un regista e attore pugliese che mi ha ‘riveduto e corretto’ anzi… ‘scorretto’! E un altro siciliano, di Partinico, qualche anno fa a Siracusa ha diretto la mia commedia Le donne a parlamento: ha aggiornato le battute e ha ‘regalato’ al coro un bel canto aggiunto di suo pugno, la parabasi, dove le donne condannano la violenza. Meno male, io non voglio finire ‘imbalsamato’, come un mostro sacro! Come te, io voglio continuare a scandalizzare i benpensanti, i conservatori, i parrucconi delle accademie…
Fo
Su questo piano però “i tempi stanno cambiando”, come direbbe un mio amico: proprio oggi che me ne sono andato ho avuto una bella sorpresa, un magnifico regalo d’addio. Hanno dato il mio stesso premio, il Nobel, sai a chi? A Bob Dylan! Uno come me, un menestrello, un cantastorie, uno spirito libero..
Aristofane
Meno male: dopo che hai aperto la strada tu, all’Accademia di Stoccolma si sono sciolti e.. Alè! Ci hanno preso la mano. Ormai il Nobel non è più solo per i cadaveri imbalsamati. Speriamo che molti altri, dopo di noi, ce la facciano. Noi continueremo a ispirarli e supportarli a distanza, magari in sogno… eh Dario? Scriviamoci su qualcosa…
Fo
Certo, Aristofane, non vedo l’ora di lavorare con te! Adesso però scusami, devo correre a cercare Franca: mi sta aspettando da tanto.. .troppo tempo! Sapete dirmi dove posso trovarla??
Coro di Rane
Brekekex coax coax (traduzione “Eccola, eccola! È lei, è lei!)
Martina Treu
*Ho conosciuto Dario Fo molti anni fa e abbiamo parlato tanto di Aristofane: così mi piace immaginarli insieme, come accade nelle Rane. Il mio personale omaggio include anche altri artisti, ancora viventi o che comunque continuano a parlarci dall’Aldilà: nell’ordine Mandiaye N’Diaye e gli amici del teatro delle Albe, Luca Ronconi, l’Ensemble Teatro Due di Parma, Mario Perrotta, Vincenzo Pirrotta, Bob Dylan.