Dopo la tre giorni di A contatto – prima tappa pubblica del progetto Le alleanze dei corpi, che quest’estate ha visto la restituzione delle residenze artistiche tenutesi in Via Padova nei mesi precedenti – la comunità e gli artisti tornano a intrecciarsi sul territorio con la seconda fase del festival, Communities in movement, inaugurata venerdì 24 settembre all’Anfiteatro della Martesana. Ad aprire questa seconda parte è la collaborazione, che interpreta in modo pratico e reale lo spirito del festival, tra Internazionale Corazon di Francesca Marconi e DiscOnAir, progetto curato da Barbara Stimoli e Silvia Albanese.

DiscOnAir nasce nel 2020, sia per offrire ai danzatori la possibilità di allenarsi in sicurezza, sia come possibile risposta alle ricadute – sociali e psicologiche – causate dalle misure di contenimento della pandemia. Di fronte alla chiusura delle sale, alcuni danzatori hanno così avvertito la necessità di riappropriarsi dello spazio pubblico: un bisogno che si è realizzato attraverso un sistema di linee, di tracce disegnate sull’asfalto che delimitassero le necessarie distanze fisiche tra i partecipanti, ma consentissero ciò nonostante di lavorare. Il progetto si è poi trasformato nell’attivazione di dancefloors a cielo aperto che coinvolgono direttamente il pubblico, invitato a scendere in pista accanto ai professionisti sulle note di un dj-set. L’intento dichiarato è quello di dar vita a uno spazio scenico che non preveda alcuna gerarchia, proprio a partire dall’annullamento della distinzione performer-spettatore. DiscOnAir non si realizza su di un palcoscenico invalicabile: è invece la comunità stessa a calcare la scena dei luoghi che le appartengono, riscoprendone il potenziale come spazi di libertà e aggregazione, attraverso il rituale gioioso – a lungo mancato – del ballo.

È proprio per questa attenzione alla sfera comunitaria che il progetto ben si lega al lavoro di Francesca Marconi, incentrato sul dialogo col quartiere di Via Padova e sulla multiculturalità che ne caratterizza il tessuto sociale. Un intreccio che, nella serata di venerdì, è emerso in tutta la sua ricchezza nella vivacità degli abiti dei danzatori e nella musica della deejay Sonia Garcia, che ha combinato diverse sonorità spaziando dall’hip-hop a ritmi latini, in un amalgama fortemente coinvolgente.

foto: Martina Rosa

Al centro della cornice offerta dall’Anfiteatro della Martesana, la performance si è aperta con un alternarsi di brevi esibizioni di un gruppo di ballerini professionisti, che hanno caratterizzano la propria individualità attraverso stili di danza provenienti da contesti culturali diversi: samba, voguing, hip hop… Dopo una prima parte di assoli, li vediamo danzare tutti insieme, coabitare il palco e contaminarsi a vicenda: un ritratto perfetto della natura complessa del quartiere in cui vive il festival. Se inizialmente le singole esibizioni potevano portare a domandarsi come si esprimessero le ‘alleanze’, ben presto il mescolarsi di vari stili (danzati e musicali) ha generato nel pubblico – sia quello venuto per la performance che i casuali avventori del parco – un entusiasmo contagioso che ha reso, poi, naturale e spontaneo il coinvolgimento nella seconda parte della serata, quando lo spazio dell’anfiteatro si è trasformato nella pista da ballo di DiscOnAir.

Un evento di questo tipo poteva porre degli interrogativi sul senso e la legittimità di “invadere” un quartiere così popolare e vivo come quello di via Padova: non sono forse gli artisti e i performer i veri ospiti del quartiere? Eppure, nonostante questa possibile sensazione di invadenza, una volta iniziata la performance, il pubblico ha cominciato ad avvicinarsi incuriosito: c’era chi osservava soltanto, e chi iniziava a danzare seguendo la musica.

Ecco che allora questo evento di apertura può essere raccontato come un simbolo dell’intero festival: prima che la performance iniziasse, alcune zone del parco erano già popolate da persone ritrovatesi lì per ascoltare musica e ballare insieme, per condividere del tempo in un luogo d’incontro. Quando l’anfiteatro ha iniziato a ospitare il Dj-set, l’eccezionalità dell’evento ha spinto molti a raccogliersi intorno allo spazio scenico, prima come semplici spettatori, poi come parte integrante della creazione. Si è sviluppato un misterioso sigillo di energie tra cittadini del quartiere e danzatori, e i dubbi iniziali hanno finito per dissolversi nella danza partecipativa.

L’evento – come il festival stesso nella sua complessità – ha causato un incontro, un momento di scambio in cui le alleanze già esistenti tra gli individui di una comunità hanno potuto riflettere su sé stesse, mostrarsi agli abitanti e infine accoglierli, in un dispositivo che è il frutto di una creazione condivisa.

Chiara Di GuardoGloria GiovandittiFrancesca MarmontiShahrzad M.

foto di copertina: Martina Rosa

DISCONAIR
ideazione e attivazione dei contestiBarbara Stimoli e Silvia Albanese
guest djs Sonia Garcia
on air by Share Radio
in collaborazione con Sharing Training Milano
grazie a Towsea, Router.Radio, Fra Tonelli, Titta, La Nut, Elisabetta Consonni, Gloria Dorliguzzo e Mila Marchesini

 


INTERNAZIONALE CORAZON

performer Mayra Bravo, Rodrigo Bravo, Barbara Stimoli, Cosetta Raccagni, Giancarlo Gagucas, Sunday Thompson, Sonia Garcia, Espino Lionel

Questo contenuto fa parte dell’osservatorio critico Raccontare le alleanze