Se chiedessimo a un gruppo di studenti delle scuole superiori di promuovere e comunicare un festival teatrale? Da questa sfida è nato il laboratorio “Finding stories” curato da Stratagemmi in occasione di “Concentrica a scuola”, rassegna inserita all’interno della stagione “Concentrica” curata dal Teatro della Caduta.
Questa pagina raccoglie alcuni dei contenuti (promo, interviste e post) pubblicati sul profilo Instagram di Concentrica, ideati dai ragazzi del Convitto Nazionale ‘Umberto I’ di Torino.

In redazione: Alessandro Calopristi, Francesco Castello,  Ettore Cristini, Angelica Curtaz, Andrea Da Rocco, Cecilia Ferrari, Andrea Finocchiaro, Isabella Hametaj, Simona Mambrin, Alice Massa, Marta Meloni, Claudia Pannescu, Lorenzo Pietracatella, Martina Pisoni, Matilde Rizzi, Elena Squillero, Giulio Verona, Cecilia Visconti, Valentina Zaniolo.

Coordinamento: Riccardo Corcione, Maddalena Giovannelli, Chiara Mignemi.

Interrogazioni senza voto

Interviste a Fabio Geda, Guido Catalano, Matteo Negrin, Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, Carlo Massari, Claudio Morici e ai cittadini di Torino per le strade della città.

Promo spettacoli

Vi portiamo a teatro!

Oggi interrogo… il pubblico

Quiz per gli spettatori di “Concentrica a scuola”

Stories dall’Umberto I

Una gallery di foto e didascalie per raccontare, dal punto di vista degli studenti, le aule, le stanze, i corridoi del Convitto Umberto I che ospiteranno gli spettacoli del festival…

Quando pensi che non possa andare peggio e all’improvviso tutto cambia. Un prof. era solito dire: “Alle scale piace cambiare”.

Si nasce bestie, uomini si diventa.
La bellezza non fa l’uomo, ma è ciò che la sua parte più selvaggia osserva.

“Ambiente di dimensioni limitate utilizzabile per vari scopi”. Là dove sono nate amicizie, amori e litigi. Luogo che ha custodito numerosi segreti, un luogo sicuro di riposo e svago ora ricordato, purtroppo, con malinconia.

/mèn·sa/
luogo approntato per la consumazione del pasto in un momento di condivisione e riposo in cui stare insieme e scambiarsi i propri pensieri sulla giornata.

/bà·gno/
Spesso visti dagli studenti come molto di più un bagno. L’unico posto della scuola visto come una fuga dalla scuola stessa.
Sono il luogo in cui si va per fuggire da una lezione troppo noiosa, per sgranchirsi le gambe, per mandare qualche messaggio, fare una chiamata o semplicemente per distrarsi un po’. Per le ragazze è visto quasi come un salottino, un posto in cui andare sempre in compagnia, l’angolo del pianto in cui si trovano compagne da consolare. È in generale per tutti un luogo di sfogo, talvolta un luogo in cui si sono fatte tante risate.

La scuola rimbomba di suoni, idee, sentimenti, memorie. La scuola è teatro di tutto questo.

Caffè al volo prima della campanella.

Piove, il tempo è avverso, eppure l’unica cosa che vorresti fare è andare lì, fuori, lontano dalla scuola. E poi passano gli anni, sei dall’altra parte della finestra e guardandola con malinconia, vorresti solo tornarci.

E noi che credevamo che per andare all’inferno bisognasse scendere.