scritto e diretto da Renato Sarti
con Giulia Lazzarini, Federica Fabiani, Matthieu Pastore
visto al Teatro Elfo Puccini _ 23-29 novembre 2015
Gorla, oggi nota per l’omonima fermata della metropolitana e per la vicinanza allo Zelig, è stata teatro di uno dei momenti più drammatici della seconda guerra mondiale e della storia di Milano: in una luminosa mattina del 20 ottobre 1944 centottantaquattro bambini e i loro insegnanti morirono per un ‘tragico errore’ dell’aviazione alleata, che invece della Breda colpì la scuola elementare ‘Francesco Crispi’.
Renato Sarti filtra testimonianze, documenti storici e immagini d’epoca con sensibilità e delicatezza, per costruire uno spettacolo dinamico ed emotivamente coinvolgente, che evita la retorica e i toni tragici ma si tiene sul filo tra cronaca ed elegia. Giulia Lazzarini – interprete applaudita per ruoli molto diversi, e diretta dai più importanti registi italiani, da Strehler a Nanni Moretti – affronta il tema della morte ribaltandone la prospettiva: avrebbe potuto essere lei una di quei piccoli studenti, vivendo all’epoca a pochi chilometri da Gorla, e invece oggi si trova sul palcoscenico dalla parte dei sopravvissuti, segnati da oscuri ricordi e sensi di colpa.
Il vivace scambio di battute con i giovani Federica Fabiani e Matthieu Pastore – fantasmi bambini vestiti di bianco, immagine vivente delle vittime – fa emergere un mondo lontano di giochi di strada, vita di quartiere, tuffi in una Martesana ancora limpida. Poi, l’allarme antiaereo, l’inutile fuga verso il rifugio, la strage e la disperazione di un’intera città: mentre sul palcoscenico vengono proiettate le immagini in bianco e nero di quel giorno fatale, Lazzarini dà voce, con una piacevole inflessione milanese, a quelle madri straziate, che metteranno subito al mondo altri figli, per scorgere nei loro volti i tratti di quelli che non sono più.
Con questa piece Sarti dà ulteriore prova di una sensibilità storica e civile dimostrata in tanti spettacoli, da Foibe a Goli Otok: una sensibilità tanto più necessaria, quanto più i testimoni diretti della guerra progressivamente scompaiono e l’esigenza della memoria diventa imprescindibile. Il felice binomio con la Lazzarini (che si rinnova in Muri-Prima e dopo Basaglia, in scena al teatro della Cooperativa dal 2 al 6 dicembre) e la fresca interpretazione di Pastore e Fabiani, riescono a rendere lo spettacolo quasi lieve, nonostante i temi trattati. Ancora una volta è affidata al teatro la responsabilità di non dimenticare, in un momento storico in cui parlare di morte, di attentati, di memoria è sfida particolarmente delicata. Allora consola e commuove una sala gremita di spettatori di tutte le età, con classi scolastiche sedute accanto ai sopravvissuti di Gorla.
Simona Lomolino