Donne e amicizia, un binomio inscindibile. Ne sanno qualcosa Virginia Woolf e Katherine Mansfield, che sono state raccontate da Liliana Rampello e Franca Cavagnoli – angliste, traduttrici e scrittrici – durante l’incontro Nemiche/amiche: Woolf e Mansfield in programma a Tempo di Libri, nel giorno della festa della donna. Le premesse di un antagonismo fra le due c’erano tutte, o meglio così ci sono arrivate dalla tradizione: una vive nel cuore della vecchia Inghilterra, l’altra è nata nella colonia neozelandese; una apparentemente algida, l’altra quasi volgare; una stabile nella sua routine, l’altra irregolare. Contrapposizioni superficiali certo, a cui le due studiose nel corso dell’incontro rispondono con il racconto delle vite delle due donne, per capire il legame che le univa al di là di qualsiasi opposizione. Si è parlato della guerra, del viaggio e dell’Europa, di lutti e sofferenze, di relazioni d’amore e d’amicizia.
È emersa dalle parole di Franca Cavagnoli l’immagine di una Mansfield ardente, desiderosa di conoscere l’altro, con la voglia di vivere nel cuore palpitante dell’Europa, stanca di trascorrere il tempo nella periferia di quel bellissimo mondo occidentale. La Prima guerra mondiale però, che porta con sé la morte dell’amato fratello, le fa rivalutare l’importanza delle sue radici e la bellezza delle sue origini – aspetti, entrambi, che cercherà di recuperare con i propri racconti. È una donna vivace, che gode della vita e che ama l’amore con un po’di squilibrio; è poco regolare, triviale direbbe la Woolf. «I used him merely for copy» è la frase che la Mansfield scrive nel suo diario dopo un’avventura amorosa con un uomo.
Virginia vive invece tutt’altra storia: figlia di un importante intellettuale del tempo, cresce fra i libri e gli studi (non universitari perché non le sono concessi), circondata dall’amore dei fratelli. Con Vanessa è complice fin da bambina, le due sorelle diventano l’una il supporto dell’altra nel perseguire la realizzazione dei loro talenti naturali – scrittura per Virginia, pittura per Nessa. È però con il fratello che la Woolf si confronta sul piano intellettuale, con profonda stima; la sua morte improvvisa – un destino che tragicamente l’accomuna all’amica Katherine – causa nell’autrice inglese un dolore serio, colmato solo in parte dall’eredità che lui le lascia: gli amici del gruppo di Bloomsbury. Nel ritratto della Rampello la Woolf è una donna di spirito, che ama l’allegria, lontana dalla personalità scura, che ci ha consegnato il suo suicidio.
Il percorso delle due autrici collide poi a Londra: Virginia Woolf pubblica, nella casa editrice che ha fondato e che dirige con il marito Leonard, alcuni racconti della Mansfield. Le due si capiscono e dialogano sinceramente; da questo momento in poi le loro vite si legano in un’unione che le accompagnerà fino alla morte. «Ho sentito in lei l’eco delle mie parole» questo disse la Woolf sull’amica da cui si percepisce l’affetto sincero che le legava, seppur in una relazione non semplice. Ma, come sottolinea Cavagnoli entrambe erano proiettate verso uno stesso punto: cercare come scrivere la vita, o meglio come rivelarla. Per la Woolf non è la sola amicizia femminile – instaura altri legami, ad esempio con Violet Dickinson – alla ricerca di un confronto sincero, in solitudine, lontano da persone che avrebbero potuto interferire. E di disturbatori in effetti ce n’erano: il marito della Mansfield in particolare era poco gradito a Virginia, e l’amica, in presenza di altri interlocutori, si abbandonava a quei comportamenti che la stessa Woolf definiva “underworld” e che spesso, per la loro trivialità, la indisponevano. Questo fastidio, sommato a una certa invidia che l’una provava verso l’altra, hanno dato sicuramente adito a false ipotesi sul rapporto che legava le due donne, creando una tradizione che al pubblico di Tempo di Libri è stata posta sotto una nuova luce: un’amicizia fra due colleghe e compagne.
Chiara Paoletti
Questo contenuto è parte del laboratorio Fuori_riga, osservatorio critico su Tempo di Libri, a cura di Stratagemmi Prospettive Teatrali.