La scena si apre su una figura e sul suo doppio. Louise Lecavalier è, in piedi, immobile, mentre al suo fianco una sedia e una tuta da ginnastica gialla compongono una sagoma antropomorfa.
All’improvviso l’ex stella dei La La La Human Steps si siede e si infila lentamente dentro gli indumenti: la solennità e la precisione dei suoi gesti ricordano una vestizione religiosa, un rito di iniziazione, ma anche una lenta e inesorabile metamorfosi. Ecco come nasce un personaggio, sembra dirci. Rivestito da un doppio strato di tessuto, questo nuovo essere si muove esplorando lo spazio tutt’intorno in maniera disordinata. L’unica costante del suo agire è racchiusa nei suoi piedi: la sua è infatti una continua posizione di “disequilibrio” mentre cammina come un funambolo, spostando con cura il peso da una caviglia all’altra. La sua silhouette spicca nella penombra grazie al giallo intenso che la caratterizza e, sullo sfondo della scenografia ridotta all’osso (una sbarra di ferro e da pochi altri oggetti), richiama alla mente uno dei radiant baby di Keith Haring.
Il profilo femminile dell’artista è infatti indistinguibile mentre il suo volto è camuffato da un cappuccio scuro. “È un burattino?”, si trova a domandarsi lo spettatore, “oppure un essere primordiale plasmato dalla creta?”, “una creatura creata in laboratorio da un Frankenstein postmoderno?”. Non è dato saperlo. L’homunculus di Lecavalier continuerà fino alla fine dello spettacolo ad azzardare i suoi primi passi nella sua terra incognita, familiarizzando con tutto ciò che lo circonda. I is memory è un fluire di immagini e di improvvisazioni, il tentativo di rappresentare la necessità di agire di un corpo, la sua pulsione, inarrestabile, a trovare la sua collocazione nel mondo. Dove c’è movimento, ricorda Lecavalier, c’è ancora vita.
Francesca Pozzo
coreografia Benoît Lachambre e Louise Lecavalier
interprete Louise Lecavalier
musiche Laurent Maslé
luci Jean-Philippe Trépanier
riallestimento luci Alain Lortie
oggetti di scena Louis-Philippe Saint-Arnault
maître du ballet France Bruyère
produzione 2006 Fou Glorieux
coproduzione STEPS # 10, Svizzera, Théâtre de la Ville, Parigi, Tanz im August – International Tanzfest, Berlino, Aarhus Festuge, Aarhus, Centre national des Arts, Ottawa, l’Usine C, Montreal
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView