Gli imperdibili della stagione gennaio-maggio 2016 _ Milano

1. Gaudeamus di Lev Dodin, Piccolo Teatro (gennaio)

Lo spettacolo culto del Maly Teatr di San Pietroburgo, l’opera che ha consacrato a fama mondiale il regista Lev Dodin torna al Piccolo in una veste rinnovata, con attori dell’Accademia di recitazione diretta dallo stesso Dodin. A distanza di anni, rimane l’imperdibile affresco di un’era lontana ma ancora a noi vicina, tra la fine del sogno sovietico e la schiacciante verità di devastazione che ha lasciato dietro di sé.

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2. Ti regalo la mia morte, Veronika di Antonio Latella al Teatro Elfo Puccini (marzo)

Antonio Latella è regista a cui piace sperimentare. Rompe le convenzioni del palco scenico e scompone i testi sui quali lavora per reinterpretare i classici, o per dare nuove letture a storie recenti. In Ti regalo la mia morte, Veronika, si ispira al cinema di Rainer Werner Fassbinder e alla sua rappresentazione (e analisi) della donna incontrando, a partire da Veronika Voss, alcune delle figure femminili che hanno attraversato la sua opera.
Aspettatevi un racconto non dei più lineari, e un linguaggio teatrale non convenzionale: per alcuni proprio queste potrebbero essere le ragioni per non mancare lo spettacolo. Ma anche se doveste perdervi nella trama, potrete senz’altro apprezzare l’intensa interpretazione di Monica Piseddu, Premio Ubu 2015 come migliore attrice.

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3. Sanghenapule di Roberto Saviano e Mimmo Borrelli al Piccolo Teatro Grassi (aprile)

Stesso anno di nascita, stessa Napoli; Mimmo Borrelli e Roberto Saviano tornano entrambi, ma per la prima volta insieme, al Piccolo Teatro. Lo spettacolo, una parabola tragica dai tratti grotteschi, racconta Napoli attaverso uno dei suoi emblemi più ambigui, San Gennaro. La lingua tormentata, epica e viscerale di Borrelli  è la materia prima per plasmare il racconto dei fatti e delle denunce di Saviano. Sanghe i’ pummarole. Passata veracezza/ Sanghe e vino so’ r’ ‘u stesso culore. Il “sangue di Napoli” è quello secco e liquido del patrono, quello di Gomorra, quello di Maria di Sibilla Ascione – la Medea di Borrelli nutrita con i pomodori della Terra dei Fuochi –  che con questi versi raccontava, proprio sul palcoscenico milanese, la sua precoce e insana pubertà.

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4. Personale Deflorian/Tagliarini all’Elfo Puccini di Milano (maggio)

L’Elfo Puccini celebra l’accoppiata Deflorian/Tagliarini con una retrospettiva che ha tutta l’aria del greatest hits. Cinque spettacoli culto: da Rewind, esordio-omaggio a Pina Bausch, fino a il Posto, performance site-specific realizzata nella casa-museo Boschi Di Stefano. Cinque appuntamenti che sono veri e propri prismi teatrali della modernità, capaci di scomporre (ma anche sintetizzare) la realtà che ci circonda in una sintassi drammaturgica di grande raffinatezza. Osservazione, interpretazione, scrittura, restituzione scenica e commento critico: tutto insieme. Deflorian/Tagliarini se la cantano e se la suonano. Però che musica!

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5. Socialmente di Frigoproduzioni  (marzo) Jentu di Zerogrammi al Pim Off (maggio)

Chi vuole mantenersi aggiornato sui nuovi linguaggi e scoprire qualche nome delle nuove generazioni teatrali non si lasci sfuggire due importanti appuntamenti al Pim Off. In marzo torna lo spettacolo di esordio di un giovanissimo duo – Francesco Alberici e Claudia Marsicano – che, dal debutto nel 2014, ha continuato a convincere e divertire critica e spettatori: una surreale fotografia della generazione social network, tra alienazione e nonsense. Per chi invece vuole scoprire che la danza può essere (anche) ironica, intellegibile e comunicativa, ecco il ritorno degli ormai affermati Zerogrammi: Jentu è una riscrittura ispirata a Don Quijote firmata dal bravo Stefano Mazzotta che, dopo essersi dedicato solo alla curatela coreografica per qualche tempo, torna sul palco anche come danzatore.

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A cura della Redazione di Stratagemmi