Arriva a Brescia Human Farm, la distopia in cui i protagonisti siamo noi

 

Siamo alle porte dei nuovi Anni Venti, e Fartagnan Teatro apre le danze con un charleston di riferimenti alla cultura pop. Da Tarantino a Star Wars, dalla Marvel alla British comedy di The Inbetweeners: sono queste continue e innumerevoli citazioni che rendono Human Farm uno spettacolo giovanissimo e ‘iperconnesso’.
La pièce ha debuttato in prima nazionale il 27 novembre al Wonderland Festival di Brescia, dal soggetto di Rodolfo Ciulla e Daniele Milani, diretto collettivamente dalla compagnia.
Su un palco quasi nudo (scenografia minimalista ma efficace di Elisa Vannuccini), Federico Antonello, Luigi Aquilino, Michele Fedele e Matteo Giacotto ci trascinano, a cavallo di un testo agile e snello, in un futuro fin troppo vicino, dove il visionario e spietato Pastore Giordano è riuscito a creare in vitro il lavoratore ideale: un clone “docile, condizionabile, fedele al datore di lavoro e, soprattutto, gratuito”. È questa la Human Farm. Le forze del bene? Due giovani reporter cospirazionisti spiantati e privi di un buon piano.
È una visione dell’avvenire macabra, a tratti agghiacciante, che però Fartagnan riesce a raccontarci, a suon di gag brillanti e ritmo spedito, con l’ironia e la leggerezza di chi prende sul serio la realtà senza prendersi troppo sul serio.
Arrivato il momento degli inchini finali, gli sguardi divertiti ma interrogativi della fetta di pubblico pre-millennial testimoniano che Human Farm è uno spettacolo diretto soprattutto alle nuove generazioni: a dimostrarlo non è tanto il linguaggio usato, quanto la storia impregnata di quel pessimismo cinico che tanto caratterizza la nuova era. Ci racconta il collettivo senso di rassegnazione di chi è nato dentro a un sistema feroce e inesorabile che non aspetta nessuno, ed è sempre pronto a disumanizzare e schiavizzare.
Si lascia il teatro con un sorriso un po’ amaro, costretti a riconoscere che quella non era solo una favoletta divertente.

Elia Bucchieri — Università Cattolica

 


Human Farm

Soggetto di Rodolfo Ciulla e Daniele Milani
Scrittura di Rodolfo Ciulla
Regia collettiva di Fartagnan Teatro
Con Federico Antonello, Luigi Aquilino, Michele Fedele, Matteo Giacotto
Disegno luci Matteo Giacotto

 

La recensione è parte del progetto WCritic 2019