di Flavia Crisanti
La situazione del teatro italiano dopo l’Unità d’Italia è frammentaria e complessa, divisa tra tensioni innovative e residui ancora romantici. In assenza di un impegno governativo mirato, nascono numerose attività di promozione e di salvaguardia della drammaturgia nazionale, promosse da commediografi e capocomici, con l’intento di presentare sulla scena i nuovi autori e confrontarsi, di conseguenza, con la drammaturgia europea. Nonostante la breve vita, queste esperienze rimangono un punto ancor’oggi inedito per studiare le scene italiane al tramonto del XIX secolo.