11-17 gennaio 2016_Milano

1. Gabbiano di Carmelo Rifici al Piccolo Teatro Studio Melato

Carmelo Rifici, dopo il debutto al Teatro Lac di Lugano – dove è di recente stato nominato direttore – porta ora allo Studio Melato di Milano Il gabbiano, dramma in quattro atti di Checov, consacrato nel 1898 dal lavoro di successo di Stanislavskij. Al centro della messa in scena di Rifici le due questioni cruciali dell’opera checoviana: l’essenza profonda dell’arte teatrale e l’ineluttabilità dei destini umani. Palcoscenico della vicenda, ambientata presso la tenuta di Piotr Nikolaevic Sorin, le sponde di un lago che amplificano e riflettono l’ossessione di rappresentazione di sé, che accomuna tutti i personaggi. Forse che il lago, grande occhio e specchio potente, è sinonimo del teatro stesso?

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2. Animali da bar di Carrozzeria Orfeo al Teatro Elfo Puccini

Dopo il successo di Thanks for Vaselina, la compagnia Carrozzeria Orfeo torna all’Elfo Puccini con una nuova produzione, dissacrante e surreale. Protagonisti di una commedia noir sei stravaganti personaggi – si va dallo zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale al buddista inetto che subisce le violenze casalinghe della moglie – che popolano la vita notturna di un bar tra fallimenti, confessioni e qualche piccolo sogno in tasca. Quando l’alcol fa cadere le maschere, quel che rimane è uno zoo non addomesticato e decadente.

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3. Capatosta di Compagnia Teatro Crest a Campo Teatrale

A una delle più gravi vicende di cronaca degli ultimi tempi si ispira la coraggiosa drammaturgia di Gaetano Colella, impegnato nel duplice ruolo di autore e attore. Ambientato all’Ilva, l’acciaieria più grande d’Europa, lo spettacolo Capatosta, per la regia di Enrico Messina, racconta l’incontro/scontro sul posto di lavoro tra due operai: un veterano che, dopo 20 anni di onorato servizio, desidera fuggire da Taranto con la propria famiglia e una giovane matricola appena assunta nel celebre stabilimento. Siamo di fronte, tra usi e abusi, al solito passaggio di consegne o qualcosa è destinato a cambiare? A condurci nella delicata vicenda italiana è la compagnia Crest, attiva con le proprie attività proprio nel quartiere Tamburi di Taranto, attraversato dalle polveri tossiche delle ciminiere.

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A cura di Alessandra Cioccarelli