5-11 novembre
1. Il giorno del mio compleanno di Silvio Peroni al Teatro Filodrammatici
Non è la prima volta che Silvio Peroni, regista in forza a KHORA.teatro, si confronta con un testo anglosassone. Anzi, la sua sembra quasi una predilezione. Eccolo allora, dopo i vari lavori (Cock, Aliens, Costellazioni) riprendere il testo di Luke Norris – So Here We Are, vincitore del premio Bruntwood 2013 per Playwriting – per raccontare quelli che a prima vista sono solo momenti di banale quotidianità. La normalità della società viene ritratta da Peroni ponendo l’accento sulle immagini emotive che riescono a creare le parole: in dialoghi di evidente realismo sono riflessi i pensieri di giovani amici che, restii ad accettare la vita da adulti, si ritrovano ad affrontare un tema che “infantile” non è affatto, la morte! Una dimensione familiare, fotografia di una scena che potremmo vedere anche per strada, ma che sul palco assume un significato unico, del tutto particolare.
#nuovadrammaturgia #provadiregia #prosa
2. A tre kilometri dalla fine del mondo di Fulvio Vanacore in scena presso Après-coup per Teatro i
Un viaggio, un cammino, un via per la salvezza: va in scena a Teatro i A tre kilomentri dalla fine del mondo scritto e diretto da Fulvio Vanacore, già volto noto del Collettivo Snaporaz. Protagonista un milanese avvolto (e protetto) dal “corri corri” generale della propria nebbiosa, rassicurante, quotidianità. Un uomo come tanti che decide di intraprendere una strada già solcata da milioni di uomini prima di lui, ma che nella soggettività esperenziale del singolo è sempre diversa. La meta è la stessa: Santiago de Compostela e la redenzione. In un mondo in cui la spiritualità appare lentamente naufragare, ecco una maniera per andare controcorrente e scoprire la vera gioia nell’abisso dei nostri cuori.
#sguardisulpresente #nuovilinguaggi #performance
Non sempre i drammi più rappresentati sono gli unici degni di nota. A dimostrarlo è Platonov, commedia di un Čechov ventunenne e alle prime armi. Il manoscritto, ritrovato agli inizi del Novecento, presenta un testo incompleto, considerato più volte “non rappresentabile”. È allora una vera sfida quella del Mulino di Amleto che, dopo aver debutatto al Festival delle Colline Torinesi, presenta questa riscrittura al Teatro Fontana. Protagonista un maestro di scuola elementare che sa di vivere in un mondo fatto di illusioni: Čechov cerca, attraverso il suo sguardo, di cogliere l’essenza del vivere. Emozioni che si rincorrono, sogni, amore e fragilità convergono nella constatazione amara che suggerisce il titolo della riscrittura: “la felicità è altrove”.
#classicicontemporanei #prosa #checov
Ilaria Moschini