3-9 dicembre 2018_Milano

1. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Bruni/De Capitani, al Teatro Elfo Puccini

Ognuno di noi percepisce la realtà a modo proprio, come filtrata da una lente del tutto unica e personale. E se questa visione del mondo fosse così alterata da presentare un universo diverso, nuovo e del tutto soggettivo? Il successo di Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, best seller di Mark Haddon, si riflette anche sulla riscrittura proposta per il teatro dall’autore inglese Simon Stephens – vincitore di sette Laurence Olivier Awards nel 2013 e, poco dopo, di quattro Tony Awards – che con grande abilità psicologica, scinde l’unica voce del protagonista nei molteplici punti di vista delle persone che gli vivono attorno. Un dramma di altissima qualità drammaturgica scelto per il Teatro dell’Elfo dal consolidato duo registico Bruni-De Capitani, in dialogo a distanza (ravvicinatissima) con Gabriele Salvatores, che ne sta curando l’adattamento cinematografico.

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2.Amleto take away di Berardi/Casolari al Teatro Elfo Puccini

“To be or FB?” Questa è la domanda che si pone l’Amleto d’asporto messo in scena dalla premiata ditta Gianfranco Berardi/Gabriella Casolari, che dopo aver debuttato questa primavera a Castrovillari, fanno approdare questa rilettura del classico shakespeariano al Teatro Elfo Puccini. Non c’è la Danimarca a fare da sfondo alle peripezie del principe, piuttosto il nostro presente. “Il nostro è un Paese schiacciato tra il dolore della gente e la temperatura dell’ambiente. Fra i barbari del nord ed i nomadi del sud. Il paese sottiletta, Kraft! Schiacciato e liquefatto mentre beviamo degli spriz stando dietro allo spreed e viaggiando con Booking”. Lo spettatore è avvisato!

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3. Tu es libre di Francesca Garolla a Teatro i

Cosa significa libertà di scelta? Fino a che punto siamo liberi di agire? Francesca Garolla continua la sua lunga permanenza (14 novembre- 16 dicembre) a Teatro i con Tu es libre, intensa operazione drammaturgica, ancor prima che scenica, che indaga uno dei temi più scottanti del nostro contemporaneo. Al centro del lavoro è infatti la scelta di molte donne occidentali di unirsi alla causa del fondamentalismo islamico. È il caso di Haner, ragazza francese con una vita “normale” e un destino da “combattente”. Intorno a lei le voci straziate dell’incomprensione e del dolore che spesso abitano, inascoltate, la nostra società. Può la libertà trasfigurarsi in violenza?

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Ilaria Moschini