10-16 dicembre 2018_Milano
1. Macbettu di Alessandro Serra/Teatropersona a Triennale Teatro
Shakespeare è un abito che indossano in tanti: lo si può portare come un outfit classico e ben rodato o, al contrario, osare e farne una mise audace. E non è affatto detto che, in questo secondo caso, vada bene per tutte le stagioni! Quella di Alessandro Serra però è una scommessa vinta: il regista fondatore di Teatropersona cuce sulla sua Sardegna uno dei drammi shakespeariani più famosi. Capita allora che Macbeth si trasformi in Macbettu e che invece della Scozia a fare da sfondo sia la Barbagia, con il suo dialetto aspro, i suoi riti antichi e il suo fascino primordiale. Una compagnia di soli uomini, come nel miglior teatro elisabettiano, si staglia su una scenografia cupa e bellissima che sembra non avere una fine. Tutto questo è Macbettu, “Spettacolo dell’anno” ai Premi Ubu 2017, che ora torna in scena a Milano per chi se lo fosse perso. Il consiglio è di non mancare questa occasione!
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2. Vieni su Marte di VicoQuartoMazzini a Teatro i
Più di duecentomila persone sarebbero disposte a lasciare la Terra e andare a vivere su Marte come coloni. Fantascienza? No, sono le adesioni raccolte dall’ambizioso quanto utopico progetto Mars-One per popolare il Pianeta Rosso (fatevi un giro su internet se non ci credete!). Dati che hanno suscitano le riflessioni e gli interrogativi alla base di Vieni su Marte dei VicoQuartoMazzini (qui la nostra recensione). A poco più di una settimana dall’atterraggio della sonda InSight, proprio ora che la galassia sembra farsi più piccola perché esplorata, ci si chiede insieme alla giovane compagnia barese: ma l’uomo desidera conoscere l’universo per evadere dalla sua realtà o per voglia di prevalere? Per scoprirlo siete pregati di passare, prima di fare le valigie verso il pianeta rosso, a Teatro i!
#nuovilinguaggi #attualità #sguardisulpresente
3. Festival Exister presso il Teatro Fontana
Questo fine settimana il narratore è il corpo! Teatro Fontana ospita l’undicesima edizione del Festival Exister, a cura di Annamaria Onetti e in collaborazione con DanceHauspiù. Cinque spettacoli che condurranno lo spettatore in una catarsi visiva e sensoriale. Cinque coreografe che si raccontano con la danza, il linguaggio non verbale che parla chiarissimo. Si parte con l’acclamatissimo R.osa di Silvia Gribaudi (con Claudia Marsicano!) e si prosegue con Laura Guidetti e il suo A(1)Bit, e poi Sabrina Fraternali (Glauco), Claudia Catarzi (40.000 centimetri quadrati) e infine Vanitas di Francesca Penzo e Jacques-Andrè Dupont. Un programma ricchissimo per una realtà caleidoscopica, densa e leggera al tempo stesso. E allora via: “verso l’infinito e la danza”!
#festival #danza #nuovilinguaggi
Micol Sala