10-16 febbraio 2020_Milano

In attesa di Fog festival, Triennale Teatro ci regala un doppio appuntamento con uno dei nomi più interessanti della scena performativa internazionale. Il teatro di Tiago Rodrigues attore, regista e direttore del Teatro Nazionale D. Maria II di Lisbona è infatti sempre una (bella) sorpresa. E sorpresi saranno sicuramente alcuni spettatori di By Heart, chiamati a confrontarsi in prima persona (non diciamo di più!) con la trasmissione orale e le sue modalità. Quanto vale e come funziona la memoria in un mondo iperconnesso, dove a farla da padrone è l’infallibilità delle macchine? Sempre dalle parti di “umanità e ricordo” si rimane con Sopro (Soffio), forma teatrale più classica ma ugualmente intrigante. Le pieghe del teatro e un pulsantissimo “dietro le quinte” prendono vita attraverso una suggeritrice che esce allo scoperto e dalla sua buca-rifugio porta sul palco una riflessione sulla condizione dell’arte drammatica e le sue attuali possibilità di sopravvivenza. «Voglio stare a teatro come durante un naufragio – afferma il regista – prima si pensa alle persone e poi si vede cos’altro si riesce a salvare!».

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2. La merda di Silvia Gallerano/Cristian Ceresoli a MTM/Teatro Leonardo
Torna la pluripremiata tragedia in “tre atti e un controtempo” firmata da Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano. Un decalogo del disgusto dove la protagonista, in scena letteralmente senza veli, dà libero sfogo al proprio flusso interiore, a tutta la propria amarezza. Per lei, giovane donna poco avvenente, sembra non esserci posto nel mondo dello spettacolo, in quella “società delle cosce” di cui vorrebbe far parte con disperata ostinazione. Il suo è un dissidio interiore ma anche il tentativo di “districarsi da un pantano”, da una melma esistenziale. La stessa di cui parlava, in un certo senso, Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi evidenziando il genocidio culturale a cui si andava incontro. Un classico del contemporaneo da scoprire o rivedere, capace di rendere meno dolce, ma sicuramente più emotivamente consistente, la settimana di san Valentino

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3. Go Figure Out Yourself di Wim Vandekeybus | Ultima Vez alla Casa degli artisti (Zona K)

È tempo di inizi per Zona K. La nuova stagione, intitolata “Reality”, inaugura questa settimana negli spazi della splendida Casa degli artisti di Milano, a pochi giorni dalla sua riapertura. A muovere i primi passi nelle stanze della casa è il performer, regista e coreografo belga Wim Vandekeybus, insieme alla la sua compagnia Ultima Vez. Go Figure Out Yourself è un percorso non guidato, in cui è compito dello spettatore trovare una propria personale via di fruizione del racconto dei cinque performer negli spazi dell’edificio. Lo spartiacque da attraversare e riattraversare — ce lo dice anche il titolo della stagione — è quello che separa realtà e finzione, fruizione e azione, dimensione domestica e spazio scenico.

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Corrado Rovida e Camilla Lietti