11-18 aprile 2016_Milano
1. Edipo Re di Archivio Zeta alla Sala Fontana
Archivio Zeta, compagnia a cui sta cara la rivisitazione dei classici, riporta in scena (per la prima volta a Milano) la sua versione dell’Edipo Re. La tragedia di Sofocle torna in vita sotto forma di un giallo, di cui conosciamo già vittime e colpevoli, nella traduzione di Federico Condello. Alle parole recitate in scena da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti fanno da cassa di risonanza le musiche e i suoni pensati da Patrizio Barontini. Un’occasione da non perdere per (ri)incontrare “il re di tutti i drammi” e sentirlo vicino a noi.
#classicicontemporanei #regiadautore #prosa
2. Queer Festival al Teatro Ringhiera
Quattro giorni di festa, incontri e spettacoli dedicati all’identità di genere nel sempre dinamico Teatro Ringhiera. Oltre alla produzione ATIR Per una donna (di Letizia Russo con la regia di Manuel Renga: qui trovate la nostra recensione), segnaliamo FA’ AFAFINE – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro (di Giuliano Scarpinato) adatto anche a un pubblico di giovanissimi (dagli 8 anni in su). Vincitore del Premio Scenario Infanzia nel 2014, racconta la storia di un adolescente alla scoperta di sé e della sua identità sessuale con leggerezza e ironia: alcuni giorni maschio, altri femmina, Alex vorrebbe essere un po’ come l’unicorno, l’ornitorinco o i dinosauri, che hanno in sé diverse nature.
#sguardisulpresente #nuovedrammaturgie #genere
3. La vita cronica di Odin Teatret all’Auditorium Comunale Benvenuto e Mario Cuminetti, Albino (BG)
Venerdì e sabato vale la pena spostarsi fino ad Albino, poco sopra Bergamo, dove si sta svolgendo la XV sessione dell’ISTA-International School of Theatre Anthropology, il laboratorio itinerante creato da Eugenio Barba per approfondire lo studio dell’Antropologia Teatrale. Dieci giorni di workshop, dimostrazioni di lavoro e spettacoli: tra questi, La vita cronica (ecco la nostra recensione), un “rito” in cui si incontrano individui e gruppi provenienti da tutto il mondo, nel 2031, dopo la terza guerra civile. Sogni, disillusioni e domande mettono al centro il senso di un’esistenza “cronica”, in un viaggio che coincide con quello di un’umanità intera. Per tornare a conoscere l’Odin e la magia del suo farsi teatro.
#regiadautore #sguardisulpresente #international
a cura di Francesca Serrazanetti