25 aprile-1 maggio 2016_Milano

1. Vetrina Anticorpi XL al teatro Sala Fontana

Anticorpi XL è una bella realtà italiana dedicata alla danza d’autore: nata nel 2007 da un’esperienza in Emilia Romagna conta oggi 32 operatori in 15 regioni. Il loro lavoro negli anni? Si va dallo scouting al tutoraggio, dall’organizzazione alla promozione delle realtà più interessanti della danza nazionale. Tra le tante azioni della rete, “Vetrina” è dedicata ai giovanissimi: la rassegna coinvolge infatti coreografi attivi da non più di cinque anni, selezionati attraverso un bando annuale. Curiosando sul sito, tra le “scoperte” di Anticorpi, potrete trovare artisti come Alessandro Sciarroni e Teatrofficina Zerogrammi (Vetrina 2009). La Rete funziona, la Vetrina anche, non resta che andare al Teatro Sala Fontana a scoprire il lavoro dei quattro artisti di quest’anno: Manfredi Perego, Francesco Colaleo, Nicola Galli e Giovanni Leonarduzzi.

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2. Costruzione dell’immagine della fine di Strasse al Teatro Litta

“La festa è finita”. Attorno a quell’intervallo sospeso in cui si concretizza la fine di un rito collettivo, prende forma il lavoro di Strasse, compagnia che si contraddistingue per la contaminazione dei linguaggi performativi con la realtà urbana milanese. A questo non-luogo e non-tempo le ideatrici Francesca De Isabella e Sara Leghissa tentano di dare un’immagine concreta, collocata in uno spazio ben preciso e (per la prima volta nella loro esperienza) chiuso: la bella sala della Cavallerizza, ex-scuderia del palazzo di corso Magenta. La performance è stata creata ad hoc per il progetto Apache, una linea tracciata all’interno del cartellone del Teatro Litta per marcare le esperienze meno canoniche e più sperimentali della stagione.

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3. Tropicana di Frigoproduzioni al Teatro PimOff

A chi di noi non è mai capitato di ballare “Tropicana” del Gruppo Italiano? Ma chi saprebbe dire di cosa parla questo tormentone anni ‘80? Il motivetto allegro e accattivante della canzone distoglie l’attenzione dal significato del testo che racconta un’angosciante fine del mondo. Da questo contrasto prende avvio il nuovo lavoro (in scena ancora in forma di studio) della compagnia Frigoproduzioni, che continua la via di svelamento dei nonsense contemporanei già intrapresa con lo spettacolo Socialmente, successo unanime di pubblico e critica.

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A cura di Camilla Lietti