12-19 dicembre 2016 _ Milano

1. Masculu e Fìammina di Saverio La Ruina al Piccolo Teatro Studio Melato

La trilogia di La Ruina (Dissonorata, La Borto Polvere) ha vinto due premi UBU e un premio Hystrio, e ha fatto conoscere a tutta Italia (e oltre) la poetica del regista-attore di Castrovillari: le scenografie minimaliste, l’uso del dialetto, il contrasto tra la dolcezza dei personaggi e la violenza che li circonda. Al centro delle sue narrazioni, la donna, elemento di una società (spesso maschilista) sempre pronta a trasformarla in vittima, in valvola di sfogo per la sua aggressività repressa. Ed è proprio una donna  – seppur in modo indiretto – la figura fondamentale anche in Masculu e Fìammina: si tratta della madre, ormai defunta, del protagonista, sulla cui lapide va a confessare di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”. Dal dialogo immaginario, sostenuto in scena dal solo La Ruina, emergono dunque la vita dell’uomo e il suo rapporto con la madre, entrambi difficili ma intensi. Quella che a una prima impressione potrebbe risultare una confessione ormai sterile e tardiva, si trasforma nel racconto di un Sud Italia inedito e pacificato, dove finalmente è possibile raccontare la propria intimità, senza più timore di essere giudicati o di spaventare chi si ama. Ancora una volta La Ruina dà voce a chi non ce l’ha, o a chi parla troppo piano per essere sentito.

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2. I Shakespeare di Accademia degli Artefatti/Tim Crouch al Teatro i

L’Accademia degli Artefatti approda al Teatro i di Milano con cinque appuntamenti dedicati a Shakespeare e ad alcune delle sue opere più celebri, spaziando dalla tragedia alla commedia: Sogno di una notte di mezza estate, Macbeth, La tempesta, Giulio Cesare e La dodicesima notte (quest’ultima in forma di lettura scenica) vengono proposte nelle celebri riscritture di Tim Crouch. Ecco allora che il punto di vista cambia, diventando quello dei personaggi comprimari: Fiordipisello, Banquo, Calibano, Cinna e Malvolo… Una prospettiva che diventa anche un “dispositivo di indagine sulle forme del racconto teatrale”: il pubblico ascolta una storia già conosciuta, raccontata da una voce totalmente inedita, ed è messo di fronte a una nuova versione dei fatti. La problematizzazione e l’interpretazione di opere spesso considerate come assodate sono gli obiettivi di Crouch e degli Artefatti, che richiedono agli spettatori un attivo e costante contributo per costruire una nuova verità nei testi del Bardo. Una rassegna per chi non conosce Shakespeare e, ancor più, per chi pensa di conoscerlo.

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3. Exister_16 al CRT Teatro dell’Arte

Exister, il festival di danza contemporanea itinerante a Milano, trova casa. La rassegna, ideata nel 2008 dall’associazione ArtedanzaE20, sarà ospitata nel 2016 e per le due seguenti edizioni dal CRT Teatro dell’Arte. Negli anni Exister ha presentato alcune delle più interessanti proposte nella vetrina della giovane danza d’autore, con collaborazioni che vanno da Roberto Zappalà a Nigel Charnok a Alessandro Sciarroni. Sei serate di spettacoli, con proposte italiane e straniere, un panorama stilistico estremamente vasto, ma anche giorni di discussione e confronto su alcuni dei temi più caldi della danza contemporanea, con due tavole rotonde coordinate da Dancehauspiù, in cui si parlerà di residenze artistiche e di tutela delle compagnie emergenti. La rassegna di quest’anno, intitolata significativamente “Dance Freedom”, è incentrata sulla libertà, sulla danza intesa come gesto di catarsi e di espressione di sé. Con le parole di Melissa Hayden citate in esergo alla presentazione: “Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte:  esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei”.

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A cura di Michele Spinicci