30 gennaio – 5 febbraio 2017

1. Acqua di colonia di Elvira Frosini e Daniele Timpano al PimOff
2. Rivelazione di Anagoor al Teatro i
3. Lo soffia il cielo di Stefano Cordella allo Spazio Tertulliano

 

1. Acqua di colonia di Elvira Frosini e Daniele Timpano al PimOff

Non si parla di profumi nell’ultima produzione del duo Frosini/Timpano, tutt’altro. L’argomento è significativo e attuale nonostante – o forse proprio perché – spesso ignorato: il colonialismo italiano. Il nostro paese ha avuto un passato coloniale lungo più di sessant’anni, che ha interessato una cospicua parte del continente africano, eppure oggi tutto ciò sembra dimenticato o attribuito unicamente al regime fascista. Forse proprio per questa reticenza ad affrontare direttamente questa eredità (qui è l’originalità della tesi di Frosini e Timpano), essa ha lasciato in noi delle tracce senza beneficio d’inventario. Nella letteratura, nei fumetti, nella musica. I due drammaturghi, registi e interpreti ripercorrono la storia delle nostre rappresentazioni dell’Africa e degli Africani, da Pasolini ai telegiornali, dalle canzonette di inizio Novecento al web, insinuandoci dubbi (ma siamo sicuri che la nostra mentalità sia radicalmente cambiata da settant’anni fa?), demolendo qualche certezza (la nostra idea, magari inconscia, di un’Africa monocolore e immutabile)  e proponendoci la conoscenza del passato come strumento per cambiare il presente.

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2. Rivelazione di Anagoor al Teatro i

La multipremiata compagnia Anagoor ama incentrarsi su grandi personaggi del passato, lo dimostrano spettacoli come Virgilio Brucia Socrate il sopravvissuto. Per questo spettacolo il collettivo alza ulteriormente la posta in gioco confrontandosi con un loro compaesano (di Castelfranco Veneto), il pittore Giorgione, ovvero una delle figure più enigmatiche della pittura rinascimentale: pochissimo si sa attorno alla sua vita e la sua produzione è ancora oggi oggetto di dibattito (per intenderci: non ha mai firmato nessun quadro!). Quest’aura di mistero è l’occasione per uno spettacolo che abbraccia molti temi e molte forme espressive: attraverso le opere di Giorgione – ma anche tramite documenti dell’epoca e versi poetici – i due narratori presenti in scena, ci parlano di “Silenzio, natura umana, desiderio, giustizia, battaglia, diluvio e tempo“, mostrandoci la grande capacità di comunicazione della pittura, del teatro e della pittura nel teatro.

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3. Lo soffia il cielo di Stefano Cordella allo Spazio Tertulliano

Lo soffia il cielo nasce dall’incontro tra Stefano Cordella, giovane regista e cofondatore della compagnia Oyes, e due testi di Massimo Sgorbani, Angelo della gravità Le cose sottili dell’aria, adattate ad un unico spettacolo. Sgorbani afferma di scrivere per “rappresentare mondi interioriL’intento è evidente più che mai nella rappresentazione attuata da Cordella, che ci porta all’interno di un nucleo familiare composto solo da madre e figlio, entrambi sofferenti, incapaci di relazionarsi con l’esterno, lui patologicamente timido, lei teledipendente, ma anche di entrare in contatto l’uno con l’altro. Cordella e Sgorbati ci presentano una coppia di personaggi “malati” d’amore – interpretati da Cinzia Spanò e Francesco Errico –, che pur necessitando disperatamente affetto, non riescono a trasmetterlo nemmeno a chi gli è più vicino nell’incapacità di uscire dalla spirale di rancori e tristezza delle proprie vite. Un disagio, ci dice il testo, tipico del nostro tempo e della nostra società, sempre più rumorosa e sempre più sorda, da cui si può uscire solo ritrovando la capacità e la voglia di comunicare.

 

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#sguardisulpresente #nuovadrammaturgia #regiadautore

 

a cura di Michele Spinicci