26 febbraio – 4 marzo_Milano

1. Between me and P. di Filippo Ceredi a Zona K

Far diventare atto politico un evento personale non è cosa semplice. Lo sa bene Filippo Ceredi, artista che dopo molta gavetta nel videomaking e nello spettacolo dal vivo (con collaborazioni che vanno da Marco Bechis al Teatro delle Moire e ai Rimini Protokoll), presenta la sua prima performance solista, che i fedelissimi del Festival di Santarcangelo avranno già avuto modo di apprezzare quest’estate.  Between me and P. racconta la ricerca di un fratello, allontanatosi dalla famiglia nel lontano 1987, ma è anche il tentativo di comprendere quel rifiuto, rivolto, oltre ai propri congiunti, a una società intera. Un processo documentario lontano da facili sentimentalismi che trasforma l’archivio della memoria in strumento di indagine del proprio vissuto così come del proprio vivere quotidiano. Una riflessione sull’anticonformismo, sul suo essere carsico e inafferrabile, che cava dal proprio tema come da una miniera, la propria forma espressiva.

#politics #nuovilinguaggi #performace

2. Performingpac al PAC di Milano

Come si racconta oggi il corpo nell’arte? È con questa domanda che il Padiglione di Arte Contemporanea di Milano apre i battenti a una tre giorni dedicata all’arte performativa e visuale. Un’occasione per rivedere o scoprire alcune tra le più importanti performance dei nostri tempi (alcuni nomi: Vanessa Beecroft, Marina Abramović e Santiago Sierra), ma anche per rileggere criticamente le mostre anni Ottanta di Vito Acconci e Gina Pane, attraverso materiali di archivio e non solo. Ad accompagnare esposizioni e talk non potevano mancare anche gli eventi dal vivo: uno per tutti quello di Cristina Kristal Rizzo e Annamaria Ajmone che coi loro corpi danzanti anticiperanno di poche ore il “finissage”, dove a far ballare gli ospiti sarà il dj set a cura di Le Cannibale (con Marco Belfiore e Cosmic Bombero Show). Osservare, riflettere, discutere magari oppure semplicemente ballare: la scelta è solo vostra.

#performingarts #nuovilinguaggi #evento

3. Viva l’Italia di Cesar Brie al teatro Elfo Puccini

Le oscure vicende dei “morti invisibili” Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, tornano ad abitare le sale dell’Elfo Puccini con Viva l’Italia, spettacolo scritto da Roberto Scarpetti (menzione speciale Franco Quadri al Premio Riccione per il Teatro 2011) e diretto da Cesar Brie. Lo fanno in occasione dei quarant’anni esatti dalla morte di Fausto e Iaio, avvenuta il 18 marzo del 1978 in quel del Casoretto, trasformando il teatro di corso Buenos Aires 33 in luogo di commemorazione, di riflessione condivisa, di indignazione per una giustizia negata. Ad essere archiviata sembra infatti solo la vicenda giudiziaria che riguarda la morte due ragazzi e non la loro memoria, la storia o lo spettacolo che la racconta (qui la nostra recensione). “Si tratta di finzione”, avverte una delle immagini che vengono proiettate sullo sfondo bianco della scenografia, ma di una finzione che impugna la realtà e la interroga, la costringe a piegarsi alla costruzione teatrale per consegnarla vibrante di sdegno, tragicità e commozione al pubblico in sala. Un bell’esempio di come il teatro si possa ancora dire “civile”.

#teatrocivile #prosa #provadattore

Corrado Rovida