5-11 marzo 2018_Milano

1. The Quiet Volume di Ant Hampton, Tim Etchells alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

A Milano, si sa, questa settimana è Tempo di libri. Da leggere, scoprire e visitare nella cinque giorni organizzata in Fiera da AIE, ma anche da vivere negli eventi collaterali alla manifestazione che animano la città. E sono infatti proprio loro, i libri, a prendersi la scena nella performance ideata da Ant Hampton e Tim Etchells, “due delle menti più originali e sovversive della scena performativa britannica” chiamate da Fondazione Feltrinelli in collaborazione con Triennale Teatro ad abitare la sala lettura di viale Pasubio. Due spettatori per volta, una pila di libri e delle cuffie: non serve altro per questo esperimento di “autoteatro” che mette in discussione gli automatismi e la dimensione privata della lettura per aprirla all’interazione con l’altro, a una condivisione esperienziale. Per chi se l’era persa in Sormani nel 2014 (per Uovo festival), è giunto il momento di recuperare: il volume sarà pur basso, ma promette di essere intensissimo.

#performance #tempodilibri #autoteatro

2. Actions di Yan Duyvendak, Nicolas Cilins & Nataly Sugnaux Hernandez a Zona k

Ancora un esperimento di POLITICS per Zona k: Actions è un’assemblea aperta dove la cittadinanza incontra i “rifugiati, i responsabili politici e i volontari della città” che si occupano di migrazione e integrazione. Un dispositivo scenico ideato da tre performer con base a Ginevra che, partendo dalle parole, dal dialogo e dallo scambio di vedute, le reifica in presenza, invitando a quella partecipazione attiva e a quella concretezza, di cui sembra difettare la politica degli ultimi anni. Saranno gli spettatori, o per meglio dire, i partecipanti a intervenire, a porre domande ma anche a fornire possibili soluzioni. Un’iniziativa che all’indomani delle elezioni politiche italiane, che hanno visto il trionfo del populismo, della Lega e della retorica anti-integrazione, risulta ancora più urgente e necessaria per ricominciare, dal basso, a ragionare, a ricucire lo strappo ideologico sociale, a mettersi in gioco. Qualcuno è disposto a fare qualcosa? E che cosa?”

#performance #teatropartecipato #politics

3. Trilogia della provincia di Oscar De Summa al Teatro Elfo Puccini

Gli anni Ottanta sono di moda. C’è chi se ne accorge per Stranger things, per i synth e le sonorità della scena indie italiana, o per l’eroina che torna a riprendersi prepotentemente una fetta del mercato nostrano degli stupefacenti. Oscar de Summa, premio Hystrio 2016, che quegli anni li ha vissuti in prima persona, li racconta in Diario di provincia, Stasera sono in vena e La sorella di gesucristo, tre lavori che sono anche istantanee della profonda provincia pugliese, dove noia, depressione e desiderio di fuga facevano presto a sfociare in qualcos’altro. Una passaggio spesso caratterizzato da risvolti violenti, distruttivi, in un vitalismo mal interpretato e peggio vissuto.  Un narrare “popolare”, quello di De Summa, che da bravo affabulatore mischia ironia, dramma e un certo gusto per il pathos, come se il suo fosse un dolente e accorato blues. Vieni a (s)ballare in Puglia?

 

#prosa #nuovadrammaturgia #monologo

Corrado Rovida