26 marzo-1 aprile 2018_Milano

1. L’Effet de Serge di Philippe Quesne alla Triennale Teatro dell’Arte

Una domenica al mese al teatro Nanterre-Amandiers, nella periferia nord-ovest di Parigi, va in scena L’Effet de Serge, spettacolo in cui il solitario protagonista riceve nel suo appartamento (proprio la domenica) alcuni amici per mostrare brevi perfomance e celebrare la straordinarietà dell’ordinario. Un rituale nel rituale dunque, una matrioska domenicale che, nel giorno della sacralità per eccellenza, si fa cerimonia laica, dove scrittura drammaturgica e spontaneità dell’imprevisto si integrano perfettamente. La Triennale di Milano porta per la prima volta nel capoluogo lombardo Philippe Quesne, artista di culto del teatro contemporaneo d’oltralpe che i più fortunati avranno già avuto modo di incrociare in Italia a Dro, qualche anno fa, con il bellissimo La Mélanconie des Dragons. Come nella migliore poesia è dall’osservazione del quotidiano, con semplici e suggestivi effetti speciali, che si origina uno sconfinato immaginario.

#teatrocontemporaneo #regiadautore #scenainternationale

2. TRE | 14 di Déjà Donné al Teatro Libero

In teoria lo sappiamo tutti fin dai tempi di Anassagora: il diametro sta nella circonferenza 3,14 volte. Ma il celebre π, che è numero trascendente e irrazionale, non è solo una sterile questione matematica, ma proporzione fondamentale nella nostra vita quotidiana, tanto che, calcolarlo con un margine di errore troppo grande, potrebbe avere conseguenze disastrose. È proprio questa semplice stringa di numeri a determinare infatti le frequenze di oscillazione per le risonanze dei ponti, a governare le vibrazioni di una corda di chitarra e, sempre grazie a lei, si può comprendere perfino la struttura ad elica del Dna. Ma che effetti ha su uno spettacolo di danza? Una risposta ce la offre Déjà Donné, compagnia di danza contemporanea diretta da Virginia Spallarossa e Gilles Toutevoix, che alle infinite possibilità del π dedica questo spettacolo selezionato da “NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo” come migliore proposta per l’edizione 2016. Una buona occasione per cercare, ancora una volta nella danza, nuove corrispondenze con la realtà che ci circonda.

#danza #nuovilinguaggi #scenainternazionale

3. Giovanna detta anche Primavera di Valentino Mannias al Teatro della Cooperativa

Questa è una storia familiare, un racconto consegnato all’oralità che, tramandato di bocca in bocca, arriva fino a noi dalla nonna di Valentino Mannias – Premio Hystrio alla Vocazione nel 2015 e, per l’occasione, anche regista. Giovanna, la più bella e spensierata ragazza di un paesino della Sardegna, è innamorata di Paolino, il quale però, come nel migliore topos tragico, le sarà presto strappato dalla Guerra. Che fare? Consolarsi con la primavera in attesa del proprio amore o cedere alle lusinghe di un ufficiale in congedo e abbandonare la terra natia? Una storia che contiene l’epica lieve della tragedia classica, ma anche la capacità della tradizione popolare di tramandare i propri insegnamenti attraverso narrazioni archetipiche, semplici, coinvolgenti e universali. Una nuova sfida per Mannias a confermarsi dopo Esodo – sempre prodotto da Sardegna Teatro – una delle voci più interessanti del nostro giovane panorama teatrale.

#provadattore#tragediacontemporanea

Michaela Molinari