Alla fine, siamo tutti performer e tutti spettatori. Abbiamo i riflettori puntati addosso e sediamo in poltrona a giudicare gli altri. Sentiamo le sentenze del boia accanto a noi e poi ci guardiamo tagliarci la testa a vicenda e nutrirci delle nostre carcasse.

Hybridity, Standard e Chora sono tre fra le opere più importanti di Rafaële Giovanola che, con il suo collettivo svizzero-tedesco Cocoondance ,conduce il pubblico del festival MilanOltre in un’atmosfera altra, quasi extraterrestre. 

HYBRIDITY ph. @Klaus Fröhlich

Se in Hybridity i danzatori ci stupiscono con una resistenza fisica quasi sovrumana, dei corpi portati allo stremo dalla fusione della boxe thailandese e del balletto romantico, in Standard mostrano al pubblico lo spazio da una prospettiva completamente nuova, in una realtà capovolta e un’animalità inaspettata. Chora, invece, è non solo una performance ma una vera e propria esperienza dove il pubblico è attivo e coabita lo spazio dei danzatori. Uno spazio denso, che si allarga e si restringe, che li unisce e li separa e lo spettatore si ritrova tra le correnti di un fiume, seguendo un flussodi corpi sconosciuti e danzatori, chiedendosi quale dovrebbe essere il suo posto. 

STANDARD ph. @Alessandro De Matteis

Nelle tre serate si respira un’atmosfera tesa: lo sguardo sfidante e sempre all’erta dei danzatori che, simili ad animali, vivono ogni momento con la paura d’essere prede e aspettano quello giusto per diventare cacciatori. In Hybridity lottano nell’ombra, tirando pugni a una velocità e una resistenza straordinaria, «un pezzo pieno di tensione verso un pericolo invisibile che ci circonda», afferma Giovanola nell’intervista che abbiamo condotto per questo magazine. In Standard i performer attraversano lo spazio a testa in giù, per poi unirsi in un branco in cui mani e piedi si intrecciano senza distinzione, sfidando la verticalità e la gravità del corpo. In Chora si forma un vero e proprio ecosistema: le luci soffuse, a tratti improvvisamente spente e i suoni frastornati prendono lo spettatore alla sprovvista, e generano uno stato di timore e allarme che disorienta e ricolloca continuamente i corpi. 

CHORA ph. @Michael Maurissens

«Se ti trovassi da sola in un bosco preferiresti incontrare uno sconosciuto o un orso?»

Questa è la domanda diventata virale sui social tra i giovanissimi, portando a riflettere sulla sfiducia, se non paura che proviamo verso l’altro. Siamo poi così diversi dagli animali?

Temiamo gli altri e ne stiamo alla larga ma allo stesso tempo non possiamo farne a meno, per farci vedere, ascoltare e approvare da loro. Io, tu, gli altri. In questo tempo in cui ci ostiniamo ad essere io, Rafaële Giovanola, collegando corpi e cose, mondo esterno e mondo interno, ci ricorda che esiste anche un tu e un loro e che non esistono gli altri ma solo noi.

Laura Volta


in copertina: foto di Alessandro De Matteis

HYBRIDITY
di e con Fa-Hsuan Chen, Álvaro Esteban, Tanja Marin Friðjónsdóttir, Clémentine Herveux, Lennart Huysentruyt, Susanne Schneider
coreografia Rafaële Giovanola
composizioni Jörg Ritzenhoff, Franco Mento
luci e spazio Boris Kahnert, Peter Behle
costumi Mathilde Grebot
coaching ballettIsabelle Fokine
coaching Muay ThaiPriest West
sguardo esterno Susanne Schneider/ Tanja Marín Friðjónsdóttir, Leonardo Rodrigues
drammaturgia Rainald Endraß
gestione della produzione Aurélie Martin, Godlive Lawani
produzione CocoonDance
co-prodotto da Ringlokschuppen Ruhr Mülheim, Théâtre du Crochetan Monthey e Hessisches Staatsballett nell’ambito di Tanzplattform Rhein-Main, un progetto di collaborazione tra Hessisches Staatsballett in Staatstheater Darmstadt e Hessisches Staatstheater Wiesbaden e Künstlerhaus Mousonturm, Frankfurt
in collaborazione con Malévoz Quartier Culturel e Theater im Ballsaal Bonn
sovvenzionato da Pro Helvetia, ThéâtrePro Valais, Loterie Suisse Romande, Conseil de la Culture État du Valais, Fonds Darstellende Künste, Ministerium für Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein-Westfalen, NRW Landesbüro Darstellende Künste, RheinEnergieStiftung Kultur, Bundesstadt Bonn

STANDARD
di e conCristina Commisso, Álvaro Esteban, Clémentine Herveux, Marin Lemić, Colas Lucot, Susanne Schneider
ricerca James Batchelor, Fa-Hsuan Chen, Martina De Dominicis, Frédéric Voeffray, Sylvia Ehnis, Manuel Kisters
coreografia Rafaële Giovanola
composizioni  Franco Mento
luci e spazio Boris Kahnert, Peter Behle
costumi Fa-Hsuan Chen
workshops danza standard Paul e Yulia Lorenz, Randolph Han
drammaturgia Rainald Endraß
immagini Alessando De Matteis, Michael Maurissens
video Michael Maurissens
ufficio stampa e  social media Rainald Endraß, Maud Richard, Fabiana Uhart
management Godlive Lawani, Aurélie Martin
gestione della produzione Marcus Bomski
produzione CocoonDance
in co-produzione con Ringlokschuppen Ruhr Mülheim, Théâtre du Crochetan Monthey, Theater im Ballsaal Bonn, Malévoz Quartier Culturel
sovvenzionato da Kunststiftung NRW, Ministerium für Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein-Westfalen, NRW Landesbüro Freie Darstellende Künste, Bundesstadt Bonn, Pro Helvetia, Theatre-ProVS, Le Conseil de la Culture Etat du Valais, La Loterie Romande

CHORA
performer Cristina Commisso, Álvaro Esteban, Jenna Hendry, Marin Lemic, Colas Lucot, Evandro Pedroni, Clémentine Herveux
co-autori Fa-Hsuan Chen, Martina De Dominicis, Álvaro Esteban, Susanne Schneider
composizione Jörg Ritzenhof, Franco Mento
luci, spazio, design Jan Wiesbrock, David Glassey
costumi Fa-Hsuan Chen
documentazione video Michael Maurissens
direzione Rafaële Giovanola
coreografia Rafaële Giovanola
in collaborazione con Martina De Dominicis e Alvaro Esteban
drammaturgia, concept Rainald Endrass
ricerca sonora Manuel Riegler
testi Augustin Casalia, Mélisende Navarre
comunicazione Fabiana Uhart, Rainald Endrass
social media Maud Richard
gestione della produzione Marcus Bomski
management Godlive Lawani – Stane Performing Arts Management, Aurélie Martin
produzione CocoonDance
in co-produzione con Ringlokschuppen Ruhr Mülheim, Théâtre du Crochetan Monthey, Theater im Ballsaal Bonn, Malévoz Quartier Culturel
sovvenzionato da Kunststiftung NRW, Ministerium für Kultur und Wissenschaft des Landes Nordrhein-Westfalen, NRW Landesbüro Freie Darstellende Künste, Bundesstadt Bonn, Pro Helvetia, Theatre-ProVS, Le Conseil de la Culture Etat du Valais, La Loterie Romande


Questo contenuto è esito dell’osservatorio critico dedicato a MILANoLTREview 2024