Infrangere l’aura mitica che ha fatto dell’artista messicana un’icona pop: se questo è, fin dal titolo, l’obiettivo della mostra Frida Kahlo – Oltre il mito, il progetto di visita-spettacolo Le apparenze ingannano si muove in sintonia con le intenzioni curatoriali.
La performance, forte della sua natura site specific, si innesta nel percorso espositivo entrando in dialogo con la sua struttura quadripartita. Quattro temi, quattro sale e quattro colori scandiscono la mostra, rispecchiando le diverse sfaccettature del profilo artistico e umano della Kahlo. Parole, danza, musica e movimento sono invece gli elementi della tavolozza performativa scelti da Michele Losi (che cura regia e composizione scenica) per dare corpo a Frida come donna, alla sua terra, all’impegno politico e all’esperienza del dolore.
Lo spettatore viene immerso in una dimensione duplice, che unisce alla fissità della pittura il coinvolgimento emotivo della dinamica teatrale. Due dimensioni che si intersecano con diverse modalità espressive giocando sul continuo disorientamento del pubblico. Come scene in dissolvenza i diversi momenti spettacolari si sovrappongono tanto agli argomenti della sala, quanto ai singoli quadri. Le immagini dipinte sembrano proiettarsi oltre la tela e incarnarsi nei corpi dei sette performer attraverso pose, espressioni, dettagli e costumi. Così danza e musica sintetizzano nel movimento alcuni soggetti ricorrenti evocati da opere come L’amoroso abbraccio dell’universo, Sole e vita e Radici: la fusione tra uomo e natura, la mancata maternità, il connubio di vita e morte.
Se le diverse parti possono a un primo sguardo sembrare autonome e tra loro distanti, basta fare un passo indietro per riconoscerle come tessere di un unico mosaico che lo spettatore è invitato a ricomporre. Squarciato il velo del mito, restano le passioni e soprattutto le sofferenze della vicenda umana dell’artista: se la pittura le cristallizza in una ieratica fissità, questa performance le rappresenta con libera ferocia e con una sensualità grottesca. Un mazzo di fiori bianchi sul pavimento rimane come emblema di un’instancabile lotta e di un’atavica, umana sofferenza.
Lavinia Meda
Le apparenze ingannano. Performing Frida
Liberamente ispirato alle opere di Frida Kahlo
Regia e composizione scenica: Michele Losi
Aiuto regia: Marialuisa Bafunno
Con: Chiara Ameglio, Liliana Benini, Lucia Donadio, Manuel Marani, Maria Dolores Marrero, Francesca Penzo, Valeria Sturba
Sound design e tecnica di scena: Diego Dioguardi
Scene e costumi: Stefania Coretti
Produzione: Pleiadi Art Productions, Campsirago Residenza
Visto il 21 marzo 2018 in occasione della mostra “Frida Kahlo. Oltre il mito” presso il MUDEC