di Maria Jennifer Falcone
La Medea che il coreografo contemporaneo Angelin Preljocaj ha portato sulle scene con la creazione Le songe de Médée, su musiche di Mauro Lanza, è una donna in preda a un conflitto esistenziale. Nella coreografia, il mito rappresenta universalmente la sfida della donna di tutti i tempi, che deve conciliare i ruoli di madre e amante, affrontando – più o meno consapevolmente – quello che lo stesso Preljocaj definisce “complesso di Medea”. La semplificazione del plot, l’espressionismo dei movimenti, la violenza dell’infanticidio sulla scena e il sapiente intreccio di danza e musica sono solo alcuni degli elementi che rendono interessante l’analisi di questo balletto.
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In the creation Le songe de Médée (music by Mauro Lanza), the contemporary choreograph Angelin Preljocaj chooses a Medea, who represents the victim of an existential conflict. In his choreography, the myth symbolizes the challenge of every woman in any time: to reconcile her motherhood and her femininity, and to face more or less consciounsly the “Medea’s complex” (as it is defined by Preljocaj himself). The plot’s simplification, the movements’ expressionism, the violence of the infanticide scene and the perfect harmony between dance and music are only some of the elements that contribute in making so interesting the analysis of this creation.