Martedì  15 gennaio
Museo del Novecento

ore 18.00
ingresso libero

presentazione del volume

L’Orestea di Gibellina

e gli altri testi per il teatro

di Emilio Isgrò

a cura di Martina Treu

edizione Le Lettere

 

Interverranno

Marina Pugliese

Antonio Calbi

Emilio Isgrò

Martina Treu

Arnaldo Pomodoro

Filippo Crivelli

Maria Teresa Giaveri

Anna Nogara

 

 

Da cinquant’anni Emilio Isgrò segna in modo indelebile la scena culturale italiana, non solo con le famigerate “Cancellature” e le altre celebrate opere visive (che ne fanno uno dei nostri artisti di maggiore fama internazionale), ma con multiformi interventi in altri campi delle lettere e delle arti, dalla poesia alla narrativa al teatro. Nella location particolarissima delle rovine di Gibellina, distrutta dal sisma del gennaio ’68, in tre successive occasioni dal giugno del 1983 alle due estati successive, Isgrò mise in scena il suo testo più significativo: una riscrittura dell’Orestea di Eschilo in un quanto mai originale impasto linguistico di italiano, siciliano e altri idiomi. Così inaugurando un nuovo straordinario spazio teatrale (che ancora oggi ospita un importante festival internazionale) e segnando una svolta epocale nella storia degli spettacoli classici, non solo in Italia. A distanza d’un quarto di secolo, quello spettacolo resta nella storia per la grande portata simbolica e la rilevanza dei contributi artistici (dalla musica di Francesco Pennisi alle scene di Arnaldo Pomodoro). In questo volume l’autore ha restaurato il testo, mantenendo la ricchezza dell’impasto linguistico e la forza dell’ambizioso impianto corale. Oltre all’Orestea il volume raccoglie di Isgrò i contributi critici e i “manifesti” teorici, insieme agli altri pensati per la scena. Martina Treu, docente e studiosa del teatro antico, ha corredato i testi di puntuali notazioni e apparati critici, tesi a facilitarne la comprensione a un pubblico non siciliano e a metterne in luce le complesse relazioni tanto in “verticale” (col passato, cioè, e in particolare col Mediterraneo antico e la Grecia classica, a partire da Eschilo naturalmente) quanto in “orizzontale” (con la restante produzione dello stesso artista e col mondo culturale e artistico contemporaneo).