MAPPA: https://goo.gl/maps/EStkfLMPGEcX6J33A

#1 VOLTA E FONTANA https://goo.gl/maps/J69mcc1iuDyvxXeG8

Se cercate refrigerio dall’afa padana, invece che affollarvi in Piazza Castello, potete pucciarvi nella fontana di via Benedetto Marcello – non a caso, fa rima.
Oltrepassata Porta Venezia, infilatevi nelle vie della movida notturna, silenti durante la siesta. Al termine di via Lecco, all’incrocio con via San Gregorio, sbucate nei giardini di via Benedetto Marcello, boulevard meneghino senza fascino: una striscia centrale di verde e parcheggi e due controviali per le vetture. Il traffico urbano non la fa da padrone. Se dunque siete a mollo nella fonte – sempre che vi sia acqua, e poi dopo tutto non siete Anita Ekberg e non siete a Roma, ma soprattutto potreste rischiare una bella multa – non fatevi sorprendere, voltandovi a sinistra, dal fascistissimo e decadentissimo edificio del Liceo Scientifico Volta, quello che le classifiche dicono essere il liceo più cool d’Italia. Sarà… La leggenda narra che, una volta all’anno, ai “primini” tocchi un tuffo obbligato: il “battesimo della scienza”. Se vedete ottuagenari sulle panchine che discorrono di meteorologia, pare che siano ripetenti. Probabilmente, erano sfuggiti al getto idrico…

#2 PALAZZINA LIBERTY DI VIA PETRELLA https://goo.gl/maps/ySUcbw7DdxMaXunb7

Ora che vi siete rifocillati, proseguite dritto sulla via Benedetto Marcello. Ancora un po’. Ancora. State attenti all’incrocio con via Vitruvio: se non vi muovete, nove su dieci vi strombazzano. Se è martedì o sabato vi trovate nella bolgia del mercato rionale: è il momento giusto per un giro al suq! In tutti gli altri giorni si stende di fronte a voi un mirabile parcheggio, che comunque si riempie in fretta. A scanso di cattive recensioni, allertiamo che il mercato c’è solo in orario diurno: se arrivate martedì o sabato sera, al massimo potete individuare, praticando rabdomanzia nasale, la location della bancarella del pesce. A un certo punto non potrete più proseguire oltre, perché di fronte a voi campeggia un’imponente palazzina in stile liberty. È un gioiellino. Un luogo da “Milano segreta” – anche se noi siamo lontani da questo lessico da guida turistica standard. Ad ogni modo, guardatelo e sfoggiate le vostre reminiscenze delle ore di storia dell’arte. Non saremo certo noi a spiegarvi cos’è il liberty. Ma se volete riposarvi perché siete stanchi (di già?!), potete fermarvi al Caffè che trovate proprio nel palazzo. Giusto un attimo eh, non è mica finita qui!

#3 CAIAZZO https://goo.gl/maps/k4yNazbUsFw1iG1PA

Proseguendo il vostro tour, siete giunti in piazza Caiazzo. Siete ad un crocicchio, quindi state attenti quando attraversate la strada: non seguite l’esempio del milanese medio, poco rispettoso del rosso pedonale perché ha perennemente fretta. Fate un giro su voi stessi a trecentosessanta gradi, ammirerete l’evoluzione edilizia di buona parte del secolo breve: dal frettoloso ed economico gusto del boom ai più signorili palazzi di inizio secolo, con tanto di esedra e di case d’angolo a cui mancano solo bei bovindi. Dire accozzaglia di stili suona male, parlare di melting-pot architettonico invece fa di Caiazzo un nostalgico luogo della città che sale. 

#4 MEMORIALE DELLA SHOAH https://goo.gl/maps/DxnKnR5BE3hn949r9

L’ultima tappa dell’itinerario vi conduce in un luogo doloroso. Dobbiamo abbandonare i frizzi e i lazzi, talvolta è necessario.
La via Ferrante Aporti è stata a lungo un posto dimenticato e poco frequentato: è la strada che costeggia i binari che conducono alla stazione Centrale e anche oggi non è particolarmente viva. Proprio qui si aprivano le porte per i sotterranei della stazione, uno di quei luoghi sommersi e nascosti ma pieni di movimento. I depositi di carico e scarico permettevano di comporre i treni merci da issare sui binari soprastanti, diretti poi in tutta Europa per trasportare oggetti, posta, materiali, beni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, questo luogo è stato utilizzato per stipare di persone i vagoni diretti ai lager. Da qui partì anche il treno per Auschwitz su cui era stata caricata Liliana Segre col padre. Dopo la liberazione, i locali hanno ripreso la loro funzione principale: trasporto merci. Oggi qui sorge il Memoriale della Shoah, che racconta e tiene viva la memoria del luogo. Entrateci, questa volta l’aperitivo può attendere.

Andrea Malosio, Riccardo Serra