Nome e cognome
MariaGiulia Serantoni.

Cosa ti rende indispensabile per Fattoria Vittadini?
L’energia.

Chi è il tuo maestro?
Renate Graziadei. Anche se ora ci sono delle frizioni non posso non riconoscere che mi abbia dato tanto. È stata lei che mi ha fatto conoscere il mio corpo.

Quale lavoro di Fattoria Vittadini ti rappresenta di più?
My True Self, perché è uno spettacolo dove ho seguito tutto il processo di creazione in prima persona. I nostri personaggi sono stati costruiti a partire da domande come: “Qual è il tuo desiderio più grande?”, all’epoca avevo risposto “volare”. È qui che nasce il mio ripetere le parole “little bird” durante la performance, il fatto che io salti così tanto, il fatto che tutti mi sollevino per aria, il mio scavalcare il muro della scenografia … questo desiderio di prendere il volo è quello che mi rappresenta di più.

Cosa fai prima di salire sul palco?
Respiro.

Cosa c’è a casa tua che ricorda la danza?
Le palline da tennis doppie dentro a un calzino, che uso sempre per scioglere i muscoli. È una cosa che puoi fare anche tu: prendi due palline da tennis, le infili dentro un calzino, in modo da tenerle insieme, poi ti ci rotoli sopra e ti massaggiano il corpo.

I primi 10 anni di Fattoria Vittadini … in 10 parole.
Amore, rabbia, confusione, domande, risate, supporto, scherzi, alcool, riflessione, amicizia.

a cura di Miriam Gaudio