Secondo Lara Guidetti / Sanpapié

La perfetta coesione tra regia e coreografia di questo lavoro permette allo spettatore di immergersi in una dimensione teatrale completa. Da una parte l’entità grottesca dei personaggi mette in risalto la natura meschina del genere umano, dall’altra i movimenti delle dieci figure presenti sul palcoscenico, i loro abiti e il loro trucco aggiungono quella nota ironica necessaria per dare all’intera opera una sorta di verità, e dipingere alla perfezione la dimensione tragicomica dell’esistenza. La danza ideata da Maguy Marin esprime la tristezza con cui l’uomo si rapporta quotidianamente: goffaggine, bruttezza e fragilità emergono in questa scrittura coreografica e si amalgamano all’estetica della danza. Quest’ultima è di una precisione così minuziosa che rende l’insieme una poesia infinita. Un lavoro capace di  adattarsi a ogni tempo.

A cura di Beatrice Locatelli


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