«Partiamo per un viaggio ideale tra quattro continenti, che ha inizio con la notte di Beijing e avrà fine con l’alba di Vancouver». Sono queste le parole di Rino de Pace, direttore artistico di MilanOltre, che aprono Miol Digital – “Dalla via della seta al bacino del Mediterraneo”, primo di una serie di incontri digitali del festival milanese.
L’importanza dell’aggregazione, la creazione di momenti in cui artisti provenienti da tutto il mondo possono incontrarsi virtualmente per condividere riflessioni e testimonianze sulla danza, abbattendo così i confini che la pandemia ha imposto è un tema particolarmente urgente nel momento storico che stiamo vivendo. Come Guo Wenpeng, direttore del Beijing Poly Theatre, ha ricordato, il web ha offerto anche alla danza come ad altre realtà artistiche la possibilità di rimanere in vita durante il lockdown attraverso performance online.

Rino de Pace

Il linguaggio universale della danza crea cooperazione tra danzatori di culture e comunità diverse, permettendo di andare oltre le distanze e i confini creati dall’uomo, concetto che si traduce con naturalezza nelle parole di Hervé Koubi: «If we can dance together, we can live together». La danza permette di oltrepassare i confini, i quali possono diventare essi stessi tema di riflessione di questo linguaggio artistico. E infatti, per Michele di Stefano, i confini rappresentano un territorio, luogo di “permeabilità assoluta”, da pretendere e da esplorare oltre se stessi. Nella visione del coreografo di MK l’incontro sul confine deve però avvenire attraverso una negoziazione tra gli uomini, come avviene nella performance Grand Tour, in cui egli stesso campeggia, attraversa, si appropria di momenti o spazi di spettacoli altrui, realizzando e condividendo un territorio comune di fusione tra diverse esperienze, dove il confine è divenuto ormai superfluo.
Come a dire che la capacità espressiva e la carica emotiva che la danza offre permette di avvicinare culture distanti tra loro, ma sta alle persone stesse l’impegno e la volontà di mantenere saldi questi legami.

Marianna Santonastaso


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