Che cosa ti ha comunicato lo spettacolo?
Spesso in scena ho scorto delle solitudini, il bisogno e la ricerca dell’altro. Ne nascevano giochi di coppia intriganti, come quello del duo nascosto dietro la stessa parrucca: l’immagine di come in una relazione, qualche volta, si finisca per stritolarsi a vicenda.
Che cosa ti è piaciuto di più?
L’ironia alla base della drammaturgia.
Mariasofia, 27 anni, attrice
Che impressione ti ha fatto entrare in sala e trovare i danzatori già in scena?
Mi è piaciuto perché mi sono sentita subito dentro lo spettacolo.
Un aggettivo per descrivere la performance?
Forte.
Lo spettacolo ti ha convinto?
Non so: sicuramente è stato intenso, ma non immediato. Ho bisogno di lasciar sedimentare quello che mi è arrivato.
Carla, 48 anni, operatrice in ambito scientifico
Un’impressione a caldo dello spettacolo?
Mi è arrivato addosso tutto alla fine: una sensazione quasi fisica, come se l’energia che fino a quel momento si era creata e dispiegata in varie forme si ‘raggrumasse’ nella scena finale, a formare una un proiettile ‘bello tosto’.
Giada, 35 anni, attrice
Un aggettivo che si addice allo spettacolo?
Intenso.
Quale momento ti è rimasto impresso?
Quando i danzatori si colpivano tra loro, con grande energia e potenza, ma anche con disinvoltura.
Hai trovato un particolare significato rispetto all’uso massiccio dei post-it?
Se c’era, non l’ho capito.
Marina, 52 anni, impiegata
C’è stato qualcosa che non ti ha convinto?
Risulta difficile tentare di ricostruire lo spettacolo, indicare che cosa sia accaduto prima e cosa dopo. Questa debolezza era amplificata dalla scena completamente bianca, che non permetteva di trattenere saldamente le singole immagini. Forse una soluzione sarebbero stati dei cambi di luce: aggiungendo colore, ciascuna scena sarebbe risaltata meglio.
Matteo, 21 anni, danzatore
A cura di Nadia Brigandì e Federica Monterisi
MY.TRUE.SELF.revisited
coreografia Maya Weinberg
drammaturgia Shir Freibach
interpreti Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Pieradolfo Ciulli, Maura Di Vietri, Riccardo Olivier, Francesca Penzo, Maria Giulia Serantoni, Vilma Trevisan
Visto a MilanOltre il 12 ottobre 2017
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView