Quaranta minuti di conoscenza del proprio essere, di introspezione; un viaggio nella narrazione del sé in cui lo spettatore si trova a essere accompagnatore, nonché intimo confidente. È questa l’essenza di Semplice danza in levare, coreografia creata e interpretata da Maristella Tanzi, coproduzione QuaLiBò e Associazione Sosta Palmizi, presentata al Teatro Mecenate di Arezzo per la rassegna Invito di Sosta.
Tutto ha inizio con un corpo che cade, inerme. Sulle note di Lascia ch’io pianga, celebre aria di Georg Friedrich Händel, la danzatrice comincia a percepire il suolo, a sentirsi parte di esso. Supina, tenta di riprendere possesso del proprio corpo ancora intorpidito e infine si alza in piedi. La melodia accompagna il risveglio creando un clima catartico; Tanzi ruota su sé stessa, poi quasi si accuccia sul palco, in posizione fetale. Movimenti impulsivi dal ritmo incalzante mostrano l’irrequietezza del soggetto che successivamente rallenta e si guarda intorno, smarrito. Come evidenziato nelle note di presentazione del lavoro, Semplice danza in levare mira a un’essenzialità dell’espressione artistica che diventa diretta, elementare nella sua fisicità. Non c’è trama: il corpo si muove in uno spazio e in un tempo che, tuttavia, sembrano sconosciuti o appartenenti a un altro racconto. La danza si fa mezzo per scavare nella propria sfera personale e per far emergere istinti ed emozioni che riguardano la perdita e l’abbandono sia del corpo stesso sia di ciò che abita in esso: anima, coscienza o mente. Una danza “semplice”, nel suo essere ripulita e rigenerata. Il movimento è circoscritto da tagli di luce, ora diagonali ora paralleli alla linea di proscenio: ed è lungo queste linee, come se fosse imprigionata, che Tanzi alterna floorwork ad accenni di contact. Progressivamente i pattern si ripetono, e a determinarsi è una ritualità del gesto; suoni naturalistici si sostituiscono alle musiche barocche, e le luci, se prima delimitavano le aree che Tanzi poteva occupare, adesso dilagano su tutto il palcoscenico. Ecco che la danza, una volta ancora, si fa liberazione.
Chiara Polvani
foto di Maria Grazia Morea
SEMPLICE DANZA IN LEVARE
di e con: Maristella Tanzi
cura del suono: Adolfo La Volpe
luci: Giuseppe Pesce
produzione: QuaLiBò/Associazione Sosta Palmizi
con il supporto di: Tuscania Danza/Progetti per la Scena – Vera Stasi; SPAM! – Aldes, Carlo Bruni – Sistema Garibaldi/Teatro Garibaldi, Bisceglie (BT); Nuova Danzarte di Savina Pinto (BA)
un ringraziamento speciale a: Lisa Masellis e Francesca Gigliovisto al Teatro Mecenate, Arezzo_febbraio 2020
Contenuto pubblicato nell’ambito del workshop di scrittura critica a cura di Stratagemmi e Teatro e Critica, in occasione di Invito di Sosta 2019, rassegna curata dall’Associazione Sosta Palmizi.