Indian “Otellos”: from Post-Imperial Melancholy to Bollywood Rural Western – Rossella Ciocca – Stratagemmi 24/25

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Descrizione

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Eletto a vessillo della Britishness, Shakespeare, in India, era andato progressivamente occupando una posizione centrale nel complesso dispositivo culturale messo a punto dalla ‘missione civilizzatrice’ britannica. Il suo status coloniale risultava di fatto occultato dietro la sua apparentemente neutra identificazione con la dimensione umana tout court. La critica indiana di matrice post-coloniale ha voluto smascherare questo processo di occultamento. L’intervento punta a mostrare tuttavia come, quanto più radicalmente della critica stessa, la pratica performativa sia stata in grado di appropriarsi dell’icona britannica per eccellenza trasformandola in un patrimonio culturale pienamente e utilmente indiano.
In tale ottica si esaminano due differenti esempi tratti dall’ambito cinematografico, il film del duo Ismail Merchant (produttore) e James Ivory (regista) Shakespeare Wallah del 1965 che, sceneggiato da Ruth Prawer Jhabvala, racconta delle esperienze nel subcontinente della compagnia itinerante Shakespeariana sotto la guida del capo-comico Geoffrey Kendal. Il secondo esempio è invece il lungometraggio di Vishal Bardwaj Omkara, girato a Bollywood nel 2006, che propone una rilettura dell’Othello ambientata nelle zone interne dello stato, particolarmente povero e arretrato, dell’Uttar Pradesh, ricreando il play shakespeariano in versione rural-western.

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