Stratagemmi 43 – Attraversare il confine:dal documento all’attivismo, e oltre – Maddalena Giovannelli e Francesca Serrazanetti
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Descrizione
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Quando abbiamo cominciato a lavorare all’idea della trilogia ACT? con Renato Palazzi, nell’ormai lontano 2020, ci sembrava — nelle visioni di spettacoli, e nelle discussioni quasi quotidiane che ne seguivano — di poter registrare un cambiamento: l’onda lunga del teatro documentario e delle drammaturgie della realtà (di cui avevamo trattato estesamente nel numero 35 di “Stratagemmi”, nel 2017, dedicato a Teatro e Mimesis) stava progressivamente mutando direzione, non limitandosi più a descrivere il mondo, ma cercando attivamente di cambiarlo.1
Di questa sempre più ampia intersezione tra i territori dell’attivismo e quelli della performance abbiamo dato conto diffusamente nei primi due volumi della trilogia ACT?, dedicati rispettivamente a Lola Arias e a Arkadi Zaides. Mentre lavoravamo alla terza parte, tuttavia, ci siamo rese conto che le contraddizioni dell’ambito che provavamo a descrivere stavano emergendo con sempre maggior chiarezza: se l’attivismo si mobilita a partire da certezze e convinzioni etiche, l’arte non è piuttosto il luogo dell’esercizio del dubbio? E cosa accade quando l’arte, invece, si fa da tribuna per asserzioni politiche?