Secondo Gao Yanjinzi
La realtà e l’empatia sono la quintessenza del rapporto con la danza. Quest’arte, soprattutto in chiave contemporanea, dev’essere in grado di portare in scena la propria aderenza alla vita in modo da non perdere autenticità. Compito poi degli artisti è trasporre in metafora l’esperienza e la sensibilità altrui e farla arrivare al pubblico. Gli stimoli per creare questa “empatia” si trovano nell’osservazione dell’altro, nello studio dei piccoli dettagli, degli atteggiamenti inconsapevoli, come la scelta del colore del proprio vestito o l’andatura del proprio passo. Nella vita di tutti i giorni questi particolari, all’inizio insignificanti, diventano poi dei segnali che portano a elaborare verità che a un primo sguardo non si potevano comprendere o che rimanevano nascoste. L’empatia è dunque soprattutto “apertura all’ascolto”e non semplicemente nei confronti degli esseri umani: il vero artista è infatti colui che è in grado di carpire il segreto nel rapporto fra uomo e natura.
A cura di Francesca Pozzo
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView