Nelle ultime serate dell’anno, mentre per strada turbina il nevischio, il Teatro della Contraddizione ci invita ad un doppio appuntamento nel caldo seminterrato di via della Braida: il programma di sala prevede due brevi pièces, intervallate da un bel bicchiere di vino rosso.
A farci compagnia sono il Collettivo l’Amalgama, con Saduros, e il duo Garbuggino-Ventriglia, che propone ‘O pesce palla – la vita dalla terra. E con uno scambio di gentilezze tra vicini di spettacolo è proprio Gaetano Ventriglia a introdurci già nel foyer, con un pizzico di ironia, il primo lavoro: “lo spettacolo è finito, e nessuno se n’è accorto!”. Eccoci allora entrare nel mondo dell’assurdo di Saduros (e l’anagramma è presto risolto), invitati nella casa strampalata abitata dai due, quattro, venti personaggi cui danno corpo e voce Caterina Bernardi e Gilberto Innocenti.
L’opera de L’Amalgama – vincitrice del bando ExPolis 2018 – è infatti un collage degli sketch umoristici e delle fantasie surreali di Daniil Charms, autore visionario vissuto nei primi decenni del Novecento in Russia, la cui immaginazione fu brutalmente rinchiusa in una clinica psichiatrica detentiva. Il compito di adattare la logica inafferrabile delle parole di Charms all’estro comico del giovane Collettivo spetta a Jacopo Bottani (già apprezzato come autore e interprete dello spettacolo Menomale che c’è la luna), che riesce a donare coerenza drammaturgica al distillato di saggi, racconti, aforismi tratto da Casi, corpus degli scritti dell’autore russo. E se il non-sense che pervade ogni battuta di Saduros travalica ogni possibilità di comprensione razionale da parte dello spettatore, a fare da contrappeso al flusso disordinato delle parole sono i gesti, le espressioni, le pause con cui gli attori scandiscono il testo, rendendolo immediatamente comunicativo.
La parola allucinata fa da ancella all’espressività attoriale anche nel secondo lavoro della serata: in ‘O pesce palla – la vita dalla terra, gli interventi di Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia rispondono infatti a una dialettica onirica, che il pubblico può afferrare solo a patto di abbandonare ogni pretesa di immediata comprensione. Con il precedente In terra e in cielo (2017), il duo aveva raggiunto la Luna in compagnia di Don Chisciotte e dei suoi compagni; ora, in questo nuovo lavoro, il viaggio continua, ma coi piedi per Terra. Al centro del lavoro c’è infatti la vita sul nostro pianeta, sbirciata, come attraverso una spessa coltre di nebbia, dallo sguardo meditabondo di un signore (Ventriglia) che passeggia nel suo pastrano, rassicurato dalla calda presenza della patata lessa che custodisce in tasca. Contemporaneamente Garbuggino dà vita a figure evanescenti, che osservano e commentano il mondo con lo stupore dei bambini e dei poeti.
Le parole di Paul Éluard e la chitarra di Gabrio Baldacci accompagnano l’apparizione di cavalli, stazioni, anziani che giocano a palle di neve, mentre un enorme pesce selenico gravita sulle nostre teste. Gli spettatori si lasciano cullare dai suoni e dalle immagini che il palcoscenico produce e li ricompongono nella mente assieme ai sogni e alle memorie sedimentati nell’inconscio, fino a creare innumerevoli narrazioni intime, personali.
Saduros + O’ pesce palla è una piccola maratona surreale che dolcemente confonde, come una ninnananna.
Chiara Mignemi
SADUROS
Collettivo L’Amalgama
Tratto dalle opere di Daniil Charms
Da un’idea di Caterina Bernardi e Gilberto Innocenti
Con: Caterina Bernardi e Gilberto Innocenti
Dramaturg: Jacopo Bottani
‘O PESCE PALLA – LA VITA DALLA TERRA
Compagnia Garbuggino Ventriglia
Di e con: Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia
Musiche di Gabrio Baldacci
Visto al Teatro della Contraddizione_Milano 20 dicembre 2018