Come ti è sembrato lo spettacolo?
Una visione molto forte: intensissima l’evoluzione dei rapporti e degli scontri, estrema la tensione nei corpi. Non c’è nulla che non mi abbia convinto!
Gilda, 35 anni, attrice
Ci sono stati passaggi che mi sono piaciuti molto, i passi corali a tre per esempio, nel momento in cui la musica si fa più incalzante. La fisicità delle danzatrici bellissima, forte e vitale. Mi ha lasciata perplessa invece la carica primitiva della ricerca.
Patrizia, 50 anni, scenografa
Cosa ti ha colpito particolarmente?
Diversi elementi: le lotte, i riavvicinamenti, la violenza con cui l’una infierisce sull’altra.
Mi aspettavo di ricevere qualcosa di intenso venendo a teatro sta sera, ma non potevo immaginare che tra le performer si stabilisse un’intesa così potente, viscerale perfino. Lo definirei uno spettacolo di una ‘profondità tellurica’.
Olivia, 44 anni, insegnante
La cosa migliore che mi venga in mente da dire è: spettacolo di danza contemporanea sotto effetto di sostanze stupefacenti! La fisicità delle tre ragazze incredibile, davvero straordinarie: niente da ridire su quello! Tutto il resto però mi ha detto poco o niente.
Andrea, 34 anni, architetto
Hai trovato lo spettacolo emotivamente coinvolgente?
Sicuramente! Mi ha toccato: portava alla luce diversi elementi dell’inconscio, almeno del mio. Uno spettacolo molto suggestivo quindi, anche se qualche volta ho avuto l’impressione che alcuni sviluppi fossero più un escamotage per superare un’impasse che non una scelta ragionata. Ad esempio i passaggi dalla musica ai momenti di silenzio si ripetevano spesso.
Anna, 29 anni, danzatrice
A cura di Federica Monterisi e Francesca Verga
Salvaje
ideazione, regia, coreografia, allestimento scenico, costumi, colonna sonora Daniel Abreu
creazione, interpreti Chiara Ameglio, Noemi Bresciani, Vilma Trevisan
produzione Fattoria Vittadini
Visto a MilanOltre il 9 ottobre 2017
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView