Uscito a novembre 2020 per Edizioni Clichy, SceKspir al BeKKa. Romeo Montecchi dietro le sbarre dell’Istituto Penale Minorile Beccaria è un lavoro che raccoglie diversi contribuiti critici legati all’attività svolta dall’Università degli Studi di Milano e dall’associazione Puntozero Teatro presso l’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria.
Si tratta di pagine che offrono al lettore – grazie all’attenta curatela di Mariacristina Cavecchi, Lisa Mazoni, Margaret Rose e Giuseppe Scutellà – una grande varietà di riflessioni, analisi e osservazioni, a raccontare l’attività che dal 2016 si svolge all’interno dell’Istituto Penale Minorile di via Taeggi a Milano. Ogni anno, nel mese di novembre, nell’Istituto si tiene infatti il laboratorio teatrale «Prison Shakespeare» che coinvolge studenti dell’Università degli Studi di Milano, giovani attori di Puntozero Teatro e ragazzi detenuti.
Diversi contributi presenti nel volume focalizzano la loro attenzione proprio sull’esperienza laboratoriale, andando ad analizzare in particolare modo il percorso del 2018, legato alla rielaborazione di Romeo e Giulietta e che ha portato alla messinscena, nella stessa stagione, dello spettacolo Romeo Montecchi: innocente o colpevole? SceKspir al BeKKa ne restituisce prospettive differenti ma complementari, capaci di ricostruire un’immagine a tutto tondo del progetto: ecco allora che nel volume trovano spazio sia i contributi critici di carattere letterario e giuridico, sia le riflessioni di coloro che negli anni hanno supervisionato e organizzato gli incontri, ma anche i diari di bordo scritti dagli studenti e dagli attori di Puntozero durante la loro esperienza di relazione con i giovani detenuti, il tutto inframezzato da numerose fotografie relative ai diversi momenti del laboratorio.
Non solo. A garantire una visione a 360 gradi sulla filiera teatrale, che comprenda quindi anche il versante drammaturgico, è stato inserito nel volume anche il copione realizzato per la messinscena di Romeo Montecchi: innocente o colpevole? Una riscrittura che evidenzia la volontà di rileggere Romeo e Giulietta, tragedia dell’irrequietezza e della violenza giovanile, alla luce delle intemperanze dei ragazzi del Beccaria e delle loro esperienze di vita. Non è un caso, allora, se la tragedia shakespeariana si interrompe subito dopo lo scontro tra Romeo e Tebaldo, per immaginare che Romeo, minorenne, sia processato secondo le procedure del Codice del processo penale minorile, attualmente vigente in Italia. Il copione della messinscena è il risultato di uno sforzo creativo collettivo di studenti, attori e detenuti – assemblato da Giuseppe Scutellà, regista e attore, co-fondatore di Puntozero Teatro che lavora da ormai venticinque anni all’IPM Beccaria – e si compone di dodici scene. Dodici spaccati che sono stati realizzati a partire da diari di bordo e di dibattiti svolti nelle aule del tribunale, a cui si aggiungono un prologo e un epilogo costituiti dai testi vincitori di due edizioni del concorso “Scrivere per il teatro”, progetto rivolto agli studenti della Statale per cimentarsi nella scrittura di un breve testo teatrale.
SceKspir al BeKKa, attraverso l’ampia varietà di approcci presenti nei diversi interventi, invita il lettore a riflettere sulla capacità rigenerativa del teatro come «sintesi d’esperienza» (così lo definisce il rettore della Statale di Milano Elio Franzini nella sua prefazione al volume) e in particolare consente di comprendere come le parole di Shakespeare possano prendere vita e legarsi alle più profonde radici dell’essere umano proprio nel momento in cui si conoscono e si vivono le condizioni e le emozioni di cui i tesi shakespeariani sono permeati.
Alice Strazzi