Come tanti rami di uno stesso albero, che spinti da una leggera brezza si spostano insieme nell’aria, così si muovono i partecipanti del laboratorio coreografico live SIIATE (Scotland Italy Inclusive Artists Training Exchange) dedicato da Fattoria Vittadini a “danzatori di tutte le abilità”. Insieme, i partecipanti rivoluzionano lo spazio attorno a loro grazie alle indicazioni del coreografo Alex Ross McCabe. È così che Andrea, Sabrina, Francesca, Daniele lasciano andare i loro corpi, rami più fragili, e vengono accompagnati e sostenuti dai rami più solidi: gli attori e operatori di arti applicate al sociale che compongono il laboratorio. Uniti da radici comuni i rami si sorreggono e si aiutano a vicenda. Grazie a SIIATE, danzatori di tutte le abilità possono sperimentare la creazione di coreografie improvvisate in tempo reale e davanti a un pubblico: sulla scena un corpo suggerisce il movimento a un altro, e così via finché ciascun danzatore non trova il proprio tempo e il proprio stile.

In questa sessione prima i danzatori imitano il rimbalzo di una pallina, poi il procedere di una macchina e infine si siedono ai lati del quadrato che è la scena. Le luci si spengono e Sabrina occupa il centro. Un solo faretto si accende su di lei e una musica reggaeton inizia. Sabrina si scatena seguendo una coreografia fatta di gesti e movimenti precisi e divertiti allo stesso tempo. I suoi compagni battono le mani incoraggiandola e lasciandosi  trasportare a loro volta dalla melodia. L’indicazione di McCabe è chiara: «Divertitevi!». Non c’è nulla di giusto o sbagliato. Sorrisi e complicità dominano la scena, dove ognuno ha la possibilità di esprimere se stesso attraverso un training di improvvisazione che lascia al corpo la libertà di trasformarsi e sviluppare nuove capacità.

Le indicazioni che precedono ogni esercizio si lasciano interpretare dai danzatori, che a modo loro cercano una soluzione che possa soddisfare ognuno, sia come singolo che come parte di un gruppo. Nessuno viene lasciato indietro, tutti partecipano collaborando alla composizione di ciascun pezzo di improvvisazione e, infine, alla creazione della scaletta per lo spettacolo che porteranno in scena la sera, davanti a un pubblico. È proprio questo l’obiettivo del laboratorio: rendere possibile un percorso professionale ai ragazzi con disabilità che scelgono di avvicinarsi al mondo dell’arte e trasformare il linguaggio della danza rendendolo accessibile a tutti. Senza esclusione di corpi.

Alice Rapalli

(In copertina ph: Erica Bertolacci)


Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MILANoLTREview