secondo Susanna Beltrami
La sospensione è il risultato di un particolare lavoro sul ritmo e sul tempo musicale. Nella percezione di particolari (o specifici) stili di danza la musicalità riveste un ruolo molto significativo, in quanto essa viene concepita con una certa libertà. Nel momento dell’intuizione musicale il ballerino non appare schiavo della musica e non è totalmente fedele ad essa, ma ne risulta ispirato. Ponendo le basi nell’ispirazione, si origina in ogni danzatore un atteggiamento musicale autonomo e indipendente. La manifestazione più evidente di questo processo è il respiro, ed è proprio nel respiro che si concretizza il concetto di sospensione. Ogni danzatore, rivelando schemi respiratori diversi, è in grado di restituire capacità di sospensione differenti, dando vita a un canone variegato e multiforme e offrendo in tal modo numerosi stimoli alla fase di montaggio coreografico.
a cura di Elisabetta Cantone
Questo contenuto è parte dell’osservatorio critico MilanOltreView